Veneto, Regione finanzia 90 borse aggiuntive per medici specializzandi

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Milano, 6 lug. (Adnkronos Salute) - Sono 90 i contratti di specializzazione medica aggiuntivi finanziati per l'anno accademico 2021-2022 dalla Regione Veneto. Il provvedimento è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin. Si tratta di borse di studio distribuite tra le varie Scuole di specialità delle università di Padova (50) e Verona (40) - spiega una nota - che vanno ad accrescere sensibilmente quelle che saranno assegnate in area sanitaria dal ministero dell'Università e Ricerca. L'operazione è sostenuta con un finanziamento complessivo di 9 milioni e 173mila euro del Fondo sanitario regionale, comprendente anche le spese per gli anni successivi al primo dei contratti in essere dagli anni accademici scorsi.

"Si dice sempre che è non è il momento delle parole, ma quello di agire, soprattutto quando si parla di salute per i cittadini. Questo finanziamento dimostra l'attenzione e la determinazione che la Regione ha verso il problema della carenza di medici, ma soprattutto è la riprova che mettiamo in campo ogni possibilità di intervento e di risorsa per fornire ai cittadini la migliore sanità", dichiara il governatore del Veneto, Luca Zaia. "Ancora una volta con questo provvedimento viene confermato l'impegno costante e determinato a fronteggiare la carenza di medici", afferma Lanzarin, precisando che "la formazione dei giovani camici bianchi è finanziata nei due atenei veneti in modo da garantire il più possibile l'accesso alle specialità per le quali, presso il sistema sanitario regionale, è individuato il più significativo fabbisogno di professionisti e, contemporaneamente, favorendo la permanenza di questi ultimi nelle aziende sanitarie e ospedaliere del Veneto".

"Come già dimostrato negli ultimi anni, in cui è stato formato un numero considerevole di medici - aggiunge l'assessore - scegliamo la via di un vero investimento nel futuro della nostra sanità, senza limitarci alla soluzione delle necessità contingenti o a scelte che non vanno oltre le risposte immediate, ma dai risvolti temporanei. Abbiamo la consapevolezza che il mantenimento degli organici nelle nostre strutture è un onere a cui adempiere dando le migliori risposte possibili ai cittadini. Con questo provvedimento guardiamo oltre il presente, dimostrando senso responsabilità e attenzione verso le esigenze assistenziali del nostro sistema".