Uomini che fanno sesso con uomini a più alto rischio di infezione da HCV

  • Alessia De Chiara
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • I risultati della revisione sistematica e meta-analisi sottolineano il maggior burden di infezione di HCV negli uomini che fanno sesso con uomini (MSM) rispetto alla popolazione generale, soprattutto nei soggetti positivi all’HIV, che vivono in Paesi a basso o a basso e medio reddito e in quelli che fanno uso di droghe iniettabili.
  • È stata osservata un’elevata incidenza di HCV negli studi più recenti su MSM negativi all’HIV e sotto profilassi pre-esposizione (PrEP) per l’HIV, suggerendo che l’aumento del suo utilizzo, aumentando il senso di sicurezza, potrebbe favorire una maggiore trasmissione di HCV.
  • L’ampia variabilità riscontrata tra regioni e Paesi di diverso reddito è probabilmente collegata alla variabilità nella prevalenza dell’HIV e dell’uso di droghe iniettabili.

Descrizione dello studio

  • La revisione della letteratura per gli studi pubblicati tra il 2000 e il 2019 (compresi proceeding di conferenze) ha permesso di identificare 1.221 pubblicazioni, di cui 194 sono state incluse nella revisione sistematica e meta-analisi.
  • Gli studi erano eleggibili se riportavano misure di prevalenza o incidenza (o entrambi) di HCV tra i MSM, mentre erano esclusi se non riportavano lo stato di HCV confermato in laboratorio.
  • Le stime di prevalenza aggregate sono state stratificate in base allo stato di HIV e all’uso di droghe iniettabili, e poi in base alla regione e al livello di reddito.
  • Sono stati calcolati i rapporti di prevalenza (PR) per confrontare la prevalenza di HCV aggregata nella popolazione MSM e quella della popolazione generale.
  • Nei MSM negativi all’HIV, le stime di incidenza sono state stratificate in base all’uso di PrEP.
  • Fonti di finanziamento: World Health Organization.

Risultati principali

  • Nel complesso, la prevalenza di HCV aggregata negli MSM (esclusi gli studi in cui il 70% o più di partecipanti erano utilizzatori di droghe iniettabili) era del 3,4% (IC 95% 2,8–4,0; I2=98,0%); la più alta è stata osservata in Africa (5,8%, 2,5–10,4), seguita dal Sud-Est Asiatico (5,0%, 0,0–16,6).
  • Globalmente, negli MSM negativi e positivi all’HIV la prevalenza di HCV era rispettivamente dell'1,5% (1,0–2,1) e del 6,3% (5,3–7,5).
  • La prevalenza di HCV, rispetto alla popolazione generale, era leggermente più alta negli MSM negativi all’HIV (PR 1,58, IC 95% 1,14–2,01) e notevolmente più alta in quelli positivi (6,22, 5,14–7,29).
  • La prevalenza di HCV aggregata era più alta in coloro che riportavano un uso attuale di droghe iniettabili (45,6%, 21,6–70,7) o qualsiasi uso (30,2%, 22,0–39,0) rispetto a coloro che non ne hanno mai fatto uso (2,7%, 2,0–3,6).
  • L’incidenza di HCV aggregata era di 0,12 per 1.000 anni persona (IC 95% 0,00–0,72) negli MSM negativi all’HIV non in PrEP e di 14,80 per 1.000 anni-persona (9,65–20,95) in quelli in PrEP.
  • L’incidenza di HCV negli MSM positivi all’HIV era di 8,46 per 1.000 anni-persona (6,78–10,32).

Limiti dello studio

  • Pochi studi condotti in paesi a basso o a basso e medio reddito.
  • Pubblicazioni in lingua inglese.
  • Eterogeneità tra gli studi.
  • Considerato solo l’uso di droghe iniettabili, che è stato auto-riportato.

Perché è importante

  • L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha l’obiettivo ambizioso di eliminare l’HCV entro il 2030.
  • I risultati evidenziano la necessità di servizi sanitari integrati per la prevenzione dell’HCV e di test e trattamento per le popolazioni MSM, in particolare per coloro che convivono con l’HIV, che fanno uso di PrEP o droghe (iniettabili e non iniettabili).