Una massa muscolare ridotta è collegata a un eccesso di decessi nei sopravvissuti al cancro

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Secondo un recente studio pubblicato su Nutrition, una massa muscolare ridotta risulta associata a un rischio più elevato di mortalità complessiva e specifica per malattie cardiovascolari nei sopravvissuti al cancro.

Gli autori affermano che il cancro è una delle principali cause di decesso a livello globale e che i sopravvissuti al cancro possono dover affrontare un carico maggiore di bassa massa muscolare rispetto ai soggetti privi di tumori.

Questo studio ha esaminato l’associazione tra mortalità per tutte le cause e mortalità specifica per malattie cardiovascolari e una massa muscolare ridotta in 946 sopravvissuti al cancro e 1.857 soggetti appaiati senza tumori, utilizzando l’Indagine nazionale per la valutazione della salute e della nutrizione (National Health and Nutrition Examination Survey) degli Stati Uniti, condotta dai Centers for Disease Control and Prevention.

È stata osservata una prevalenza leggermente maggiore di massa muscolare ridotta nei sopravvissuti al cancro rispetto ai soggetti appaiati senza tumori (22,2% vs. 19,7%).

321 sopravvissuti al cancro e 495 partecipanti della coorte appaiata sono deceduti durante il follow-up dello studio (follow-up mediano di 10,5 anni per i sopravvissuti e di 10,9 anni per la coorte appaiata). I partecipanti con massa muscolare ridotta hanno evidenziato un rischio significativamente maggiore di mortalità per tutte le cause rispetto a quelli senza (P<0,01).

Nei sopravvissuti al cancro una massa muscolare ridotta è risultata associata a un rischio superiore del 73% di mortalità per tutte le cause e a un rischio superiore del 113% di mortalità specifica per malattie cardiovascolari. Questa associazione non è risultata significativa nei soggetti appaiati senza tumori.

Gli autori hanno concluso che “i sopravvissuti al cancro con massa muscolare ridotta presentano una prognosi peggiore e possono presentare un rischio maggiore di eventi cardiovascolari fatali”.

“I medici devono valutare il monitoraggio della composizione corporea nell’ambito delle terapie oncologiche per migliorare la prognosi e la salute cardiovascolare”, suggeriscono.