Una app per aiutare la salute mentale degli operatori sanitari

  • Alessia De Chiara
  • Uniflash
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Fare allenamento per 12 settimane seguendo le istruzioni di un’app ha ridotto i sintomi depressivi di un gruppo di operatori sanitari. A mostrarlo è un ricerca canadese pubblicata su JAMA Psychiatry. “Il nostro studio fornisce la prima prova che allenarsi a casa utilizzando un app per fare esercizi, anche con attrezzature limitate, può migliorare significativamente la salute mentale degli operatori sanitari” ha affermato l’ultimo firmatario Eli Puterman della University of British Columbia, in un articolo dell'omonima università. Per riuscire a mantenere i miglioramenti ottenuti è però necessario trovare il modo per ottimizzare l’aderenza ai programmi di allenamento proposti dalle app, risultata molto bassa.

Sottolineando come gli ultimi tre anni siano stati molto difficili per questi lavoratori a causa della pandemia COVID-19, l’autore sostiene che offrire modi accessibili e semplici per fare esercizio, oltre alle misure istituzionali, provinciali e federali intraprese per ridurre il burnout, il congedo per malattia e le dimissioni, potrebbe rappresentare un ottimo strumento per i datori di lavoro per sostenere il benessere mentale del personale.

La crisi mentale globale

“Dall’inizio della pandemia gli operatori sanitari hanno affrontato una notevole incertezza, con un rischio maggiore di esposizione al virus rispetto alla popolazione generale, richieste di lavoro in aumento, protocolli in rapida evoluzione e timori di diffondere il virus ai membri della famiglia – si legge nel testo – Ad aggravare questi effetti è stata la crescente tensione con molti nella popolazione generale che negavano la gravità della pandemia e mostravano palese aggressività nei confronti del personale ospedaliero”. Per i ricercatori non c’è da sorprendersi, quindi, che in questa categoria si registrino in tutto il mondo tassi elevati di problemi di salute mentale portando all’aumento del burnout e a un grande assenteismo, con conseguente turnover del personale.

Gestire questa situazione risulta fondamentale e gli interventi comportamentali, tra cui l’esercizio fisico, sono tra le strategie pensate per prevenire e trattare i sintomi depressivi.

Il copro lavora, la mente migliora

Allo scopo di analizzare la misura in cui un intervento di alcune settimane basato su app di Down Dog riesca a diminuire i sintomi depressivi, il burnout e l’assenteismo, 288 operatori sanitari in Canada con età media di 41 anni, per la stragrande maggioranza donne, sono stati randomizzati in un gruppo di intervento o in un gruppo controllo (che ha poi ricevuto le app al termine dello studio). Ai partecipanti del primo gruppo è stato chiesto di completare ogni settimana almeno 4 sedute di 20 minuti di esercizio (tra yoga, allenamento a intervalli, alla sbarra o corsa) per 12 settimane, mentre a quelli gruppo controllo di seguire le proprie abitudini. I suddetti parametri sono stati valutati 2 settimane prima dell’inizio dello studio e poi ogni 2 settimane.

Nel gruppo di intervento rispetto al controllo c’è stata una riduzione significativa dei sintomi depressivi, misurati mediante la Center for Epidemiological Studies Depression Scale. Alla settimana 12 è stato osservato un effetto del trattamento da piccolo a moderato (dimensioni dell’effetto −0,41). Allo stesso modo c’è stato un effetto significativo in 2 delle 3 aree del burnout, quali il cinismo (−0,33) e l’esaurimento emotivo (−0,39), e nell’assenteismo inteso come giorni di assenza per malattia.

“È importante sottolineare che, nelle nostre analisi per-protocol, l’esercizio è risultato particolarmente efficace per i partecipanti che si sono impegnati con le app con l’equivalente consigliato di almeno 80 minuti a settimana” si nota.

Una priorità

I partecipanti erano volontari e, come precisano i ricercatori, “disposti, pronti e in grado” a iniziare ad allenarsi a casa con le app. Ciononostante, l’aderenza non è stata ottimale ed è diminuita nel corso delle settimane: se nella prima circa il 55% dei partecipanti (78) ha completato o superato gli 80 minuti di esercizio richiesti, al termine dello studio solo il 23% (33) utilizzava le app. Da un lato è possibile che i sintomi depressivi e il burnout influiscano sull’aderenza, ma è anche probabile che a interferire ci siano altri fattori di stress.

Saranno necessari studi più ampi e a più lungo termine per determinare l’impatto mentale, fisico ed economico di questa tipologia di intervento. “Mentre i nostri risultati sottolineano il potenziale di interventi low-barrier come l’offerta di app per esercizi, dobbiamo anche capire e affrontare i fattori che impediscono agli operatori sanitari di fare esercizio. Che si tratti di fattori di stress legati al lavoro o di altri, dobbiamo supportare gli operatori sanitari su più fronti” ha concluso Puterman.