Un vaccino contro chikungunya

  • Alessia De Chiara
  • Notizie dalla letteratura
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Messaggi chiave

  • VLA1553, un vaccino basato su virus vivo attenuato, si dimostra un ottimo candidato per la prevenzione della malattia causata dal virus chikungunya.
  • Nello studio di fase 3, il vaccino somministrato in dose singola ad adulti sani è apparso sicuro, ben tollerato e altamente immunogenico rispetto al placebo.
  • Quasi il 99% dei riceventi il vaccino ha mostrato livelli sieroprotettivi di anticorpi a 28 giorni dall’iniezione e oltre il 96% ha mantenuto tassi di sieroprotezione alti fino a 6 mesi.

Perché è importante 

  • Non esistono vaccini o trattamenti contro la malattia causata dal virus chikungunya, i sintomi debilitanti e le sequele a lungo termine.
  • Il vaccino VLA1553 potrebbe essere il primo rivolto ai residenti di aree endemiche o a rischio di epidemie o ai viaggiatori. Si noti comunque che lo studio non è stato condotto in regioni endemiche.
  • La forte risposta immunitaria e il profilo di sicurezza favorevole osservati nei partecipanti anziani potrebbe essere un dato rilevante poiché l’età è un fattore di rischio di mortalità e malattia grave a seguito dell’infezione.

Come è stato condotto lo studio

  • Lo studio, condotto presso 43 siti statunitensi, ha coinvolto oltre 4.100 volontari sani i quali sono stati randomizzati (3:1) a ricevere una singola dose del vaccino VLA1553 o un placebo.
  • La sicurezza è stata valutata prendendo in considerazione tutti i partecipanti che hanno fatto l’iniezione di vaccino o placebo, mentre le analisi di immunogenicità sono state condotte in un sottogruppo rappresentativo dell’intera popolazione di studio.

Risultati principali

  • Dopo 28 giorni dalla vaccinazione, nella popolazione per-protocollo (266 partecipanti nel gruppo VLA1553 e 96 nel gruppo placebo) il 98,9% delle persone che ha ricevuto il vaccino ha ottenuto, a prescindere dall’età, livelli di anticorpi neutralizzanti che potrebbero proteggere dalla malattia.
  • A 180 giorni il 96,3% ha continuato a mantenere i titoli di anticorpi neutralizzanti, sebbene in fossero diminuiti, al di sopra dei livelli di sieroprotezione.
  • Il vaccino è risultato nel complesso sicuro, con un profilo di eventi avversi simile a quello di altri vaccini autorizzati ed è stato ben tollerato sia dai più giovani che dai più anziani.
  • Solo due degli eventi avversi gravi verificatesi sono stati correlati al vaccino, e in entrambi i casi i pazienti si sono rimessi completamente.