Un gemello avatar per ogni paziente europeo, verso cure su misura


  • Adnkronos Salute
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Roma, 27 feb. (AdnKronos Salute) - E se ognuno di noi avesse il proprio gemello avatar - una replica virtuale di noi stessi - per migliorare la gestione della propria salute e poter ricevere cure davvero personalizzate? Con questo obiettivo nasce il progetto Health Eu, il cui slogan è "Avatar umani per prevenire e curare le malattie". Si tratta di un progetto internazionale, guidato da un consorzio diretto dall'Epfl (Ecole Polytechnique Federale di Losanna) in collaborazione con l'Institute for Human Organ and Disease Model Technologies con sede nei Paesi Bassi, che ha recentemente fatto domanda per diventare una Fet Flagship.

La Fet Flagship è un prestigioso programma di ricerca multidisciplinare gestito dall'Unione europea che offre un finanziamento di 1 miliardo di euro in dieci anni. "Quello che stiamo proponendo è un modo totalmente rivoluzionario di gestire i problemi di salute", spiega Adrian Ionescu, professore di nanoelettronica presso l'Epfl e fra gli ideatori del progetto. Con il suo sistema basato sugli avatar, Health Eu mira a migliorare la prevenzione delle malattie, la diagnosi precoce, il monitoraggio più accurato e la somministrazione personalizzata e mirata di farmaci e trattamenti, in particolare per malattie come il cancro e i disturbi cardiovascolari, cronici e neurodegenerativi.

"Stiamo offrendo una possibile soluzione ai problemi affrontati dall'attuale modello sanitario, che non è economicamente sostenibile a causa dei costi estremamente elevati che comporta", aggiunge Ionescu. L'idea centrale del progetto è combinare la medicina personalizzata con la tecnologia digitale, utilizzando gli ultimi sviluppi tecnologici come l'interconnessione dei dispositivi, l'intelligenza artificiale e il concetto di "gemelli digitali".

Ma di che si tratta? In linea di principio, un gemello digitale è una replica digitale di un oggetto che può essere utilizzata per testare e misurare l'effetto di variabili, processi e scenari impossibili da applicare nel mondo reale. L'approccio è già utilizzato nell'industria aerospaziale, in astrofisica e nell'industria automobilistica. Tuttavia, non è ancora stato applicato agli esseri umani. "La visione di Health Eu combina avatar digitali e fisici umani, portando i gemelli digitali a un livello senza precedenti", commenta Chris Van Hoof, senior director di Connected Health Solutions.

In questo caso infatti "gli avatar non sono semplici modelli digitali", continua Ionescu. "Saranno sviluppati e calibrati continuamente sulla base di una grande quantità di dati personalizzati, raccolti sperimentalmente durante la nostra vita quotidiana. Modelli avanzati saranno sviluppati utilizzando l'intelligenza artificiale. Dietro le quinte - aggiunge - creeremo l'infrastruttura per un futuro 'Internet delle cure', per gestire i dati sotto forma di veri e propri avatar umani". Il progetto prevede di sviluppare un'intera piattaforma tecnologica attorno ai pazienti e ai loro gemelli virtuali, in grado di generare una vasta mole di dati dettagliati.

La piattaforma collegherà i dati genomici e biologici, ma anche quelli ambientali e comportamentali, ad esempio informazioni sulle abitudini e gli stili di vita delle persone. Il tutto grazie a braccialetti intelligenti, impianti, nanomedicina e imaging diagnostico. Il progetto utilizzerà anche la tecnologia dell'organo-su-chip, e questo sarà l'aspetto più concreto dell'avatar. C'è poi il problema della sicurezza dei dati. Tutte le informazioni saranno conservate su server blindati e localizzati in Europa. "Ma alla fine saranno i pazienti a decidere cosa vogliono che veda il dottore, e quale medico vogliono vedere", assicura Ionescu. Più di 90 scienziati di 47 gruppi di ricerca in 16 Paesi europei sono direttamente coinvolti nel progetto Health Eu, e altri 60 scienziati sono partner del programma. Health Eu è appena stato sottoposto all'esame dell'Ue, e la decisione finale sulla Fet Flagship dovrebbe arrivare nel 2020.