Un consiglio alle future mamme: abbassate le luci prima di dormire
- Elena Riboldi
- Uniflash
Una piccola attenzione come mantenere le luci soffuse nelle ore serali potrebbe ridurre di 4-5 volte il rischio di sviluppare diabete gestazionale. È questo ciò che suggerisce uno studio della Northwestern University di Chicago che ha analizzato gli effetti dell’esposizione alla luce prima del riposo notturno in un gruppo di donne al secondo trimestre di gravidanza. Già da tempo gli esperti raccomandano di non utilizzare smartphone e tablet quando si sta per andare a dormire per non danneggiare la qualità del sonno: evitare di esporsi a queste fonti luminose potrebbe quindi essere doppiamente importante per le future mamme.
Illuminamento intenso, moderato, debole
Il razionale della ricerca sta nel fatto che ci sono evidenze che l’esposizione alla luce in orario notturno interferisca con la regolazione della glicemia. Non è noto però se la luce serale abbia un effetto sul rischio di diabete gestazionale, una complicanza abbastanza comune che influisce negativamente sulla salute della madre e del figlio. In Italia ogni anno sono oltre 40.000 le gravidanze complicate dal diabete (fonte Ministero della Salute).
Lo studio, pubblicato sulla rivista American Journal of Obstetrics & Gynecology, ha arruolato 741 donne nullipare con gravidanza singola alla 16a-21a settimana di gestazione. Alle partecipanti è stato chiesto di indossare un actigrafo (strumento simile a un orologio contenente un sensore di movimento usato per lo studio del sonno) dotato di fotosensore e di tenere un diario del sonno per 7 giorni consecutivi. Sono stati quantificati i minuti di esposizione a più di 10 lux (il lux è l’unità di misura dell’illuminamento, che tiene conto sia dell’intensità della sorgente luminosa che della distanza tra osservatore e sorgente) nelle 3 ore che precedevano l’addormentamento. Sulla base dei valori medi, le donne sono state divise in tre gruppi di esposizione: illuminamento intenso, moderato o debole. I ricercatori sono andati poi a verificare l’incidenza del diabete gestazionale (screening alla 24a-28a settimana di gravidanza) nei tre gruppi.
Quanto e come si dorme non conta
Nelle 3 ore prima di dormire, il tempo passato con luce soffusa (<10 lux) era 1,7 ore (IQR 1,5-1,9) nel gruppo illuminamento intenso, 2,2 ore (2,1-2,3) nel gruppo illuminamento moderato e 2,6 ore (2,5-2,7) nel gruppo illuminamento debole. Al 4,2% delle partecipanti è stato diagnosticato il diabete gestazionale. Un’esposizione maggiore alla luce prima di dormire si associava a un rischio più alto di diabete gestazionale (OR 5,49 [95%CI 1,8-23,84] per il gruppo illuminamento intenso e 4,05 [1,27-17,94] per il gruppo illuminamento moderato rispetto al gruppo illuminamento debole).
Sono state esaminate altre variabili, come la durata o la regolarità del sonno, l’ora in cui si andava a letto o l’esposizione alla luce durante il giorno, ma non è stata riscontrata nessuna associazione con il diabete gestazionale. Anche tenendo conto dell’età o dell’indice di massa corporea della gestante, potenziali fattori di rischio, l’associazione tra esposizione alla luce prima del sonno e diabete gestazionale rimaneva statisticamente significativa.
Come proteggersi
Gli autori dello studio ipotizzano che l’esposizione alla luce prima di dormire possa influire sul metabolismo del glucosio mediante iperattività del sistema simpatico, alterata espressione dei geni circadiani o soppressione della melatonina.
“Il nostro studio suggerisce che l’esposizione alla luce prima di coricarsi potrebbe essere un fattore di rischio per il diabete gestazionale non riconosciuto eppure facilmente modificabile – ha detto la neurologa Minjee Kim, a capo del progetto – Provate ad abbassare tutte le luci ambientali in quelle tre ore prima di andare a letto. Sarebbe meglio non usare il computer o il telefono in quel periodo, ma se dovete usarli mantenete la luminosità dello schermo il più basso possibile”. Anche la modalità notte e il filtro luce blu potrebbero tornare utili.
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