Tumori, Aiom: 'Italia colmi gap screening Nord-Sud e riduca burocrazia'

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Roma, 3 feb. (Adnkronos Salute) - "L'Italia deve colmare il divario nell'adesione ai programmi di screening che ancora permane fra Nord e Sud. Serve un grande piano di sensibilizzazione per recuperare queste lacune. Inoltre, nel nostro Paese, più del 50% del tempo di ogni visita oncologica è assorbito da adempimenti burocratici. Per questo gli specialisti chiedono di assumere personale che possa occuparsi di questi aspetti. Solo così avranno più tempo a disposizione per visitare i pazienti". La richiesta viene dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che oggi al Senato ha organizzato il convegno 'Close the Care Gap', alla vigilia della Giornata mondiale contro il cancro.

"L'Italia, come altri Paesi mediterranei, sembra soffrire meno delle disuguaglianze sociali nei tumori", spiega Saverio Cinieri, presidente Aiom, che ha ricordato come in Europa il 32% delle morti per cancro negli uomini sia legato a povertà e bassa istruzione. "Ma vi sono aree su cui servono interventi urgenti, a partire dalla sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita. Nel 2022, in Italia - sottolinea - sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. Il 40% dei casi può essere evitato agendo su fattori di rischio modificabili. In particolare il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, associato all'insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia, oltre a quella del polmone. Le differenze sociali nel fumo, che vedono più esposte le persone con minori risorse economiche o basso livello di istruzione, nel nostro Paese si mantengono nel tempo ampie e significative, a fronte di una riduzione che coinvolge di più i meno svantaggiati".

Nel 2021 l'abitudine al fumo fra i cittadini che dichiarano di affrontare molte difficoltà economiche ad arrivare alla fine del mese è stata pari al 37% e analoga a quanto si osservava nel 2008, mentre fra chi non ha problemi finanziari la quota di fumatori è scesa dal 27% al 20% fra il 2008 e il 2021. Non solo. "In Italia il 31% dei cittadini è sedentario e il 10% è obeso, ma queste percentuali raggiungono, rispettivamente, il 45% e il 17% fra coloro che sono in difficoltà economiche o presentano un basso livello di istruzione - evidenzia Francesco Perrone, presidente eletto Aiom - E' necessario potenziare le azioni volte a diffondere l'adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età, integrando cambiamento individuale e trasformazione sociale, attraverso lo sviluppo di programmi di promozione della salute".

"Nel 2021 - continua Perrone – si è osservato un ritorno ai dati pre-pandemici per quanto riguarda la copertura dei programmi di prevenzione secondaria. Ma non basta, perché restano ancora troppe differenze regionali. In particolare, nel 2021 al Nord i valori di copertura della mammografia hanno raggiunto il 63% rispetto al 23% al Sud. Per lo screening colorettale (ricerca del sangue occulto nelle feci), il dato è del 45% rispetto al 10%. Nello screening cervicale, al 41% delle regioni settentrionali fa da contraltare il 22% di quelle meridionali".

Un'altra forte criticità, che rischia di compromettere la qualità delle cure, riguarda gli adempimenti burocratici che assorbono più della metà del tempo di ogni visita oncologica. "Una ricerca svolta in 35 strutture ospedaliere, per un totale di 1469 pazienti visitati, ha mostrato che, durante un appuntamento, per 11 minuti dedicati alla visita della persona, ulteriori 16 vengono spesi per la compilazione di moduli, prenotazione di appuntamenti, visite, esami, letti e poltrone per ricoveri o Day hospital, prescrizioni, invio di email", spiega Rossana Berardi del direttivo nazionale Aiom, che considera il dato addirittura sottostimato.

Infine, continua Berardi, "la scarsità dei clinici è diventata una vera emergenza, causata da molti fattori: la pandemia, il numero chiuso delle facoltà di Medicina mantenuto per troppi anni, l'alto numero di pensionamenti e il blocco del turnover. Le Regioni potrebbero affrontare questa situazione e liberare i clinici dalle attività burocratiche. Come Aiom proponiamo un modello di affiancamento di nuovo personale agli oncologi. Figure amministrative e paramediche, biologi o data manager in grado di supportare il personale sanitario durante le visite, per accorciarne la durata e aumentarne il numero. Meno tempo dedicato a compilare moduli significa più ore a disposizione per le visite dei pazienti. Si tratta di una soluzione concreta, con effetti immediati e misurabili sull'emergenza, che comporterebbe una valorizzazione del lavoro del clinico e una ricaduta positiva su tutto il sistema", conclude.