Conclusioni
- Nivolumab evidenzia un’attività limitata nei pazienti con metastasi cerebrali non trattate da carcinoma a cellule renali (renal cell carcinoma, RCC) a cellule chiare che subiscono progressione durante la terapia mirata al fattore di crescita dell’endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor, VEGFR).
- I pazienti che ricevono terapia focale per le metastasi cerebrali ottengono una sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) intracranica maggiore.
Perché è importante
- I pazienti con metastasi cerebrali possono trarre beneficio dalla diagnostica per immagini cerebrale sistematica e dalla terapia focale cerebrale prima di iniziare il trattamento con inibitori del checkpoint immunitario.
Disegno dello studio
- Coorte dello studio GETUG-AFU 26 NIVOREN di 73 pazienti con metastasi cerebrali da RCC a cellule chiare (stato di validità ≥2) che hanno ricevuto nivolumab dopo la progressione durante la terapia mirata al VEGFR.
- Finanziamento: Bristol-Myers Squibb.
Risultati principali
- Nei pazienti con metastasi cerebrali trattate con terapia focale rispetto a non trattate:
- il follow-up mediano era di 20,2 rispetto a 23,6 mesi;
- la PFS intracranica mediana era di 4,8 rispetto a 2,7 mesi (aHR: 0,49; IC 95%: 0,26–0,92);
- il tasso di sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) a 12 mesi era del 58,8% rispetto al 66,7%;
- il tasso di eventi avversi correlati al trattamento di grado 3–4 era del 15% rispetto al 10%.
- Il tasso di risposta intracranica nei pazienti con metastasi non trattate era del 12%; non è stata riportata alcuna risposta obiettiva nei pazienti con lesioni cerebrali multiple o >1 cm.
- Il 72% dei pazienti non trattati ha necessitato di successiva terapia focale cerebrale.
Limiti
- Studio con numero ridotto di pazienti.
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