Tumore prostatico: l’aumento ponderale post-diagnosi è legato a un maggior rischio di mortalità
- Troeschel AN & al.
- J Clin Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- L’aumento ponderale post-diagnosi nei sopravvissuti al tumore prostatico non metastatico può essere associato a un maggior rischio di mortalità per tutte le cause e di mortalità specifica per il tumore prostatico (prostate cancer-specific mortality, PCSM).
Perché è importante
- In studi precedenti l’obesità negli uomini con tumore prostatico è stata collegata a un maggior rischio di recidiva dopo malattia localizzata, al rischio di sviluppare malattia metastatica e al rischio di PCSM.
Disegno dello studio
- Partecipanti alla Coorte sulla nutrizione dello Studio sulla prevenzione del cancro II (Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort) con diagnosi di carcinoma prostatico non metastatico tra il 1992 e il 2013 sono stati seguiti per la mortalità fino a dicembre 2016.
- L’indice di massa corporea (body mass index, BMI) post-diagnosi e la variazione ponderale sono stati determinati mediante questionari autoriferiti.
- Finanziamento: American Cancer Society; Laney Graduate School presso l’Emory University.
Risultati principali
- L’obesità post-diagnosi, rispetto al peso sano, era associata a un rischio maggiore (HR; IC 95%) di:
- PCSM, 1,28 (0,96-1,67);
- mortalità correlata a malattia cardiovascolare, 1,24 (1,03-1,49);
- mortalità per tutte le cause, 1,23 (1,11-1,35).
- L’aumento ponderale post-diagnosi, rispetto al peso stabile, era associato a un rischio maggiore (HR; IC 95%) di:
- PCSM, 1,65 (1,21-2,25);
- mortalità per tutte le cause, 1,27 (1,12-1,45).
Limiti
- I risultati non possono essere generalizzati a soggetti non caucasici, più giovani o al di fuori degli Stati Uniti.
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