Tumore prostatico a rischio intermedio: la sorveglianza attiva è fattibile in alcuni pazienti
- Carlsson S & et al.
- J Urol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- La sorveglianza attiva è fattibile in selezionati pazienti con tumore prostatico a rischio intermedio.
Perché è importante
- Sono giustificati ulteriori studi con follow-up a lungo termine.
Disegno dello studio
- 219 uomini affetti da tumore prostatico del gruppo di grado 2 sono stati gestiti con sorveglianza attiva tra il 2000 e il 2017.
- Finanziamento: Sidney Kimmel Center for Prostate and Urologic Cancers.
Risultati principali
- Il numero mediano di frustoli positivi era 2.
- La lunghezza mediana totale del tumore nella biopsia diagnostica era di 4 mm.
- Il follow-up mediano era di 3,1 anni.
- 64 pazienti hanno ricevuto trattamento:
- prostatectomia radicale (56%);
- radioterapia (31%);
- terapia ormonale (5%);
- terapia focale (8%).
- La sopravvivenza libera da trattamento era del 61% (IC 95%, 52%-70%) a 5 anni e del 49% (IC 95%, 37%-60%) a 10 anni.
- I principali fattori alla base dell’avvio del trattamento erano:
- preferenza del paziente (30%);
- aumento di grado (22%) o di volume (23%) alla biopsia.
- Tra i pazienti sottoposti a prostatectomia radicale, l’11% presentava malattia del gruppo di grado 3.
- In 3 pazienti è stata riportata recidiva biochimica dopo la prostatectomia radicale.
- La sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) a 10 anni era del 77%; l’OS a 5 anni era del 97%.
- Nessun paziente ha sviluppato metastasi a distanza o è deceduto a causa del tumore prostatico nel corso del follow-up.
Limiti
- Studio retrospettivo.
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