Tumore polmonare non a piccole cellule: sopravvivenza dopo la terapia guidata dalla biopsia liquida

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Conclusioni

  • L’uso di terapia guidata dal DNA tumorale circolante (circulating tumor DNA, ctDNA; nota anche come terapia guidata dalla biopsia liquida) migliora la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC), secondo un’ampia coorte internazionale sottoposta a un lungo follow-up.

Perché è importante

  • Il sequenziamento del ctDNA è un nuovo metodo che utilizza il plasma anziché campioni di tessuto per trovare possibili mutazioni bersaglio nei pazienti oncologici.
  • L’identificazione del ctDNA nel plasma è meno invasiva e meno costosa rispetto al prelievo di campioni di tessuto.
  • Si ritiene che la terapia guidata dal ctDNA, ovvero la scelta della terapia oncologica mirata in base ai risultati del ctDNA, offra benefici in termini di sopravvivenza, ma questo approccio è stato studiato solo in piccole coorti con un follow-up limitato.
  • Questo nuovo studio dell’impatto sulla sopravvivenza della terapia guidata dal ctDNA è la prima ampia coorte di pazienti affetti da NSCLC con un lungo follow-up.

Disegno dello studio

  • Studio di coorte, prospettico di 1.127 pazienti affetti da NSCLC in stadio IV o recidivante in cura presso 2 centri oncologici internazionali.
  • I pazienti non presentavano alcuna mutazione driver nota prima dell’arruolamento o progressione della malattia dopo la terapia mirata.
  • Esito primario: sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) con terapia guidata dal ctDNA.
  • Finanziamento: NIH; Antidote Health Foundation for Cure of Cancer; altri.

Risultati principali

  • Follow-up mediano di 445 giorni (intervallo interquartile, 171–826 giorni).
  • È stato rilevato ctDNA nel 64% dei 1.127 pazienti della coorte.
  • Il rilevamento di ctDNA è risultato associato a una OS più breve (HR=2,05; IC 95%, 1,74–2,42) rispetto al mancato rilevamento di ctDNA.
  • Tra i soggetti con ctDNA, il 23% (255 pazienti) di quelli sottoposti a terapia mirata basata sui risultati del test ha evidenziato una OS più lunga del 37% rispetto a quelli con terapia mirata non correlata al ctDNA (HR=0,63; IC 95%, 0,52–0,76).
  • Il 25% dei pazienti presentava alterazioni genomiche non identificate mediante il sequenziamento di tessuto.

Limiti

  • Disegno osservazionale.