Tumore ovarico recidivante: navitoclax non ha successo in uno studio di fase 2
- Joly F & et al.
- Gynecol Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- Navitoclax evidenzia una scarsa attività, con un profilo di tolleranza accettabile, in pazienti affette da tumore ovarico pesantemente pretrattate.
Perché è importante
- Le pazienti affette da tumore ovarico recidivante presentano una prognosi infausta, con opzioni terapeutiche limitate.
Disegno dello studio
- Studio di fase 2, prospettico, multicentrico, a braccio singolo MONAVI – GINECO di 46 pazienti affette da tumori ovarici sierosi di alto grado resistenti al platino pesantemente pretrattate, trattate con navitoclax.
- Finanziamento: Programme Hospitalier de Recherche Clinique en Cancerologie francese.
Risultati principali
- La sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) a 3 mesi è risultata del 22,7% (IC 95%, 13,2%–39,2%), la PFS mediana di 1,64 mesi (IC 95%, 1,58–2,30 mesi).
- Il tasso di risposta complessiva è risultato del 35,6%; è stata riportata 1 risposta parziale.
- Non è stata osservata alcuna correlazione tra risposta clinica ed espressione di Bim (P=0,68), Mcl-1 (P=0,44) e fosfo-ERK (P=0,69).
- La sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) mediana è stata di 6,9 mesi.
- La trombocitopenia è risultata l’effetto collaterale più comune (98%); il 26% degli eventi è stato di grado grave.
- La trombocitopenia ha causato una modificazione della dose in 8 pazienti e l’interruzione del trattamento in 3 pazienti.
- Non sono state osservate emorragie significative o decessi a causa di tossicità.
Limiti
- Mancanza di un comparatore.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute