Conclusioni
- Il beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) della terapia di mantenimento con niraparib si estende alle pazienti con tumore ovarico recidivante platino-sensibile che hanno ottenuto una risposta parziale all’ultima chemioterapia a base di platino, a prescindere dallo stato di BRCA.
Perché è importante
- I risultati avvalorano la terapia di mantenimento con niraparib a prescindere dalla risposta all’ultima terapia a base di platino.
Disegno dello studio
- Dati di una sperimentazione di fase 3, multicentrica, in doppio cieco ENGOT-OV16/NOVA di 553 pazienti con tumore ovarico recidivante che hanno risposto all’ultima terapia a base di platino.
- Le pazienti sono state assegnate casualmente in rapporto 2:1 a ricevere mantenimento con niraparib o placebo.
- Finanziamento: TESARO (una società di GSK).
Risultati principali
- Duecentotré pazienti presentavano una mutazione germinale di BRCA.
- Il 49% delle pazienti aveva ottenuto una risposta parziale all’ultima terapia a base di platino.
- Le pazienti trattate con niraparib hanno ottenuto una PFS significativamente maggiore rispetto a quelle trattate con placebo, a prescindere dalla migliore risposta ottenuta nell’ultima terapia a base di platino.
- Pazienti con mutazioni gBRCA con risposta parziale (HR: 0,24; P=0,0001) e con risposta completa (HR: 0,30; P
- Pazienti senza mutazioni gBRCA con risposta parziale (HR: 0,35; P
- Gli eventi avversi (adverse event, AE) di grado ≥3 più comuni con niraparib nelle pazienti con risposta parziale, rispetto a completa, erano trombocitopenia (25,6% vs. 31,0%), anemia (26,1% vs. 23,5%) e neutropenia (10,0% vs. 12,3%).
- Gli esiti riferiti dalle pazienti non differivano significativamente tra gruppi.
Limiti
- Analisi post hoc.
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