Tumore ovarico: il vaccino di mantenimento non raggiunge l’endpoint primario
- Rocconi RP & al.
- Lancet Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- L’immunoterapia di mantenimento di prima linea con gemogenovatucel-T è ben tollerata, ma non prolunga la sopravvivenza libera da recidiva delle pazienti con tumore ovarico in stadio avanzato.
Perché è importante
- È giustificato investigare ulteriormente gemogenovatucel-T in combinazione con altri trattamenti e in pazienti stratificate in base allo stato mutazionale di BRCA.
Disegno dello studio
- Sperimentazione clinica randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, di fase 2b VITAL.
- 91 pazienti con tumore ovarico sieroso, endometrioide o a cellule chiare di alto grado in stadio III/IV in risposta clinica completa dopo una combinazione di trattamento chirurgico e chemioterapia sono state assegnate casualmente a gemogenovatucel-T o placebo come terapia di mantenimento.
- Finanziamento: Gradalis.
Risultati principali
- Il follow-up mediano era di 40,0 mesi nel gruppo trattato con gemogenovatucel-T e di 39,8 mesi nel gruppo placebo.
- La sopravvivenza libera da recidiva è risultata significativamente maggiore nel gruppo trattato con gemogenovatucel-T rispetto al gruppo placebo:
- 11,5 rispetto a 8,4 mesi;
- HR=0,69 (P=0,078).
- Gemogenovatucel-T non ha determinato effetti tossici di grado 3 o 4.
- 2 pazienti nel gruppo placebo hanno sviluppato cinque tossicità correlate al trattamento di grado 3 (artralgia, dolore osseo, debolezza muscolare generalizzata, sincope e dispnea).
- 4 pazienti nel gruppo placebo e 3 nel gruppo trattato con gemogenovatucel-T hanno sviluppato eventi avversi gravi.
- Non sono stati riportati decessi correlati al trattamento.
Limiti
- Ridotto numero di pazienti con mutazioni di BRCA.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute