Tumore mammario in premenopausa: i risultati a 12 anni di exemestane più soppressione della funzione ovarica

  • Univadis
  • Notizie di oncologia
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Conclusioni

  • L’inibitore dell’aromatasi exemestane più soppressione della funzione ovarica (ovarian function suppression, OFS) ottiene riduzioni sostenute del rischio di recidiva rispetto al tamoxifene più OFS nel tumore mammario allo stadio iniziale positivo per i recettori ormonali (hormone receptor, HR) in premenopausa, secondo i risultati aggiornati a 12 anni di 2 sperimentazioni cliniche cardine: la Sperimentazione sulla soppressione della funzione ovarica (Suppression of Ovarian Function Trial, SOFT) e la Sperimentazione su tamoxifene ed exemestane (Tamoxifen and Exemestane Trial, TEXT).
  • Le pazienti ad alto rischio evidenziano il beneficio più consistente.

Perché è importante

  • I risultati a 12 anni concordano con i risultati a 9 anni delle sperimentazioni SOFT-TEXT combinate.
  • Suggeriscono di preferire exemestane, specialmente alla luce della possibile recidiva tardiva del tumore mammario HR-positivo.

Disegno dello studio

  • Gli studi SOFT-TEXT erano sperimentazioni cliniche randomizzate che hanno confrontato 5 anni di trattamento con tamoxifene più OFS rispetto a exemestane più OFS nel tumore mammario allo stadio iniziale HR-positivo in premenopausa (n=4.690).
  • Esiti primari: sopravvivenza libera da malattia (disease-free survival, DFS), intervallo libero da recidiva a distanza (distant recurrence-free interval, DRFI) e sopravvivenza complessiva (overall survival, OS).
  • Finanziamento: Frontier Science Foundation; NIH; Pfizer; AstraZeneca; altri.

Risultati principali

  • Follow-up mediano di 13 anni.
  • Il gruppo trattato con exemestane ha evidenziato un miglioramento assoluto del 4,6% della DFS a 12 anni rispetto al gruppo trattato con tamoxifene e un miglioramento relativo del 21% (HR=0,79; IC 95%, 0,70–0,90).
  • Il gruppo trattato con exemestane ha evidenziato un miglioramento assoluto del DRFI a 12 anni dell’1,8% rispetto al gruppo trattato con tamoxifene e un miglioramento relativo del 17% (HR=0,83; IC 95%, 0,70–0,98).
  • I risultati in termini di OS a 12 anni non differivano tra gruppi (90,1% vs. 89,1%; HR=0,93; IC 95%, 0,78–1,11).
  • Nel sottogruppo con tumori negativi per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (86% delle pazienti) i risultati in termini di OS a 12 anni hanno evidenziato un miglioramento assoluto del 2,0% a favore del gruppo trattato con exemestane e un miglioramento assoluto persino più elevato, del 3,3%, in quelle che hanno ricevuto chemioterapia.
  • I risultati in termini di OS a 12 anni sono risultati clinicamente e statisticamente significativi nelle pazienti ad alto rischio (es. miglioramento assoluto del 4,0% in caso di età <35 anni; miglioramento assoluto del 4,5% in caso di tumore di dimensioni >2 cm oppure miglioramento assoluto del 5,5% in caso di tumori di grado 3 nel gruppo trattato con exemestane rispetto a tamoxifene).
  • Tutti risultati riguardano la popolazione “intent-to-treat”.

Limiti

  • Nessuno indicato dagli autori dello studio.