Tumore colorettale nei giovani: l’importanza del tempo tra presentazione e trattamento
- Cristina Ferrario
- Uniflash
Messaggio chiave
- Nei pazienti giovani con tumore colorettale (CRC), tempi più lunghi tra la presentazione e l’inizio del trattamento non hanno un impatto negativo sulla sopravvivenza.
Perché è importante
- Il CRC è meno comune in persone con meno di 50 anni, ma il numero di pazienti giovani è in aumento.
- Spesso i pazienti giovani ricevono diagnosi di malattia metastatica e hanno prognosi peggiore rispetto ai pazienti anziani, ma le ragioni alla base di queste differenze non sono del tutto note.
- Il ritardo nel trattamento potrebbe essere uno dei fattori che influenzano gli esiti finali.
Come è stato condotto lo studio
- Lo studio di coorte retrospettivo ha coinvolto 5.026 pazienti di età inferiore a 50 anni con diagnosi di CRC.
- L’intervallo tra presentazione e inizio del trattamento è stato calcolato mediante analisi dei codici amministrativi e di fatturazione.
- Sono state valutate le associazioni tra intervalli di tempo crescenti, sopravvivenza generale (OS) e sopravvivenza causa-specifica (CSS) e le analisi sono state ripetute anche in un sottogruppo di pazienti con urgenza minore (n=2.548).
Risultati principali
- L’intervallo mediano di attesa era di 108 giorni e i tempi sono risultati più brevi (83 giorni) nei pazienti con malattia metastatica rispetto a quelli con malattia meno avanzata.
- Dalle analisi di regressione Spline hanno mostrato OS e CSS peggiori in pazienti con intervalli di attesa più brevi (meno di 108 giorni).
- Nell’analisi con modelli di regressione di Cox, intervalli superiori a 18 settimane non sono stati associati a esiti peggiori rispetto a intervalli più brevi e compresi tra 12 e 18 settimane (HR per OS: 0,83; HR per CSS: 0,90).
- Risultati simili sono stati osservati anche nel sottogruppo di pazienti con urgenza minore e dopo la stratificazione per stadio di malattia.
- Il legame tra intervalli prolungati ed esiti migliori potrebbe essere legato al fatto che i pazienti che attendono più a lungo hanno in genere malattia indolente o meno avanzata.
- Lavorare per modificare gli intervalli tra presentazione e trattamento potrebbe non portare a un miglioramento degli esiti a livello di popolazione.
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