Troppe diagnosi di tumore al seno nelle donne anziane?
- Massimo Sandal
- Uniflash
Uno studio retrospettivo su 54.635 donne, pubblicato su Annals of Internal Medicine suggerisce che lo screening per il tumore al seno in donne ultrasettantenni abbia un’alta incidenza di sovradiagnosi - fino a una diagnosi su tre tra 70 e 75 anni, e una su due nelle pazienti oltre gli 85 anni.
Si definisce sovradiagnosi la diagnosi di un tumore che non avrebbe causato sintomi durante la vita del paziente. Nei tumori al seno, la sovradiagnosi è una questione discussa da tempo, tanto che viene presa regolarmente in considerazione dalle linee guida. Queste, inoltre, non sono sempre in accordo sui benefici dello screening dopo i 75 anni. Uno studio osservazionale del 2020 non aveva trovato benefici significativi, in termini di mortalità, per lo screening dopo i 75 anni. Allo stesso tempo, gran parte delle donne anziane con tumore al seno non metastatico diagnosticato viene trattata con trattamenti invasivi, quali radioterapia o chirurgia.
I dati dello studio
Lo studio appena pubblicato, svolto dalla Yale School of Medicine di New Haven (Connecticut, USA) ha preso in considerazione, tramite il registro del servizio Medicare, pazienti statunitensi 70enni e oltre al 1 gennaio 2003, sottoposte a screening nel 2002 e che non avevano mai ricevuto diagnosi di tumore al seno. Di queste 44.485 hanno fatto un ulteriore screening mammografico nei tre anni successivi, mentre le altre 10.150 no. Il campione è stato stratificato per età in tre coorti (70-74 anni, 75-84 anni e ≥85 anni), e controllato per diverse covariate tra cui età, origine etnica, contesto urbano o rurale. La durata mediana di follow-up è stata di 13,7 , 10 e 5,7 anni per le tre coorti.
In tutte e tre le coorti il numero di diagnosi di tumore al seno è significativamente più elevato per il campione sottoposto a screening nei tre anni successivi: la percentuale stimata di sovradiagnosi è di 31% per la coorte 70-74 anni, 47% per la coorte 75-84 anni e 51% per la coorte ≥85 anni. Usando una definizione più restrittiva di screening, che esclude mammografie potenzialmente diagnostiche anche se non registrate come tali, le percentuali di sovradiagnosi calano ma restano alte: 15% per la coorte 70-74 anni, 36% per la coorte 75-84 anni e 44% per la coorte ≥85 anni.
A un aumento sostanziale del numero di diagnosi non corrisponde una riduzione statisticamente significativa nei decessi da tumore al seno, secondo lo studio. Sebbene gli autori chiariscano che non è possibile trarre conclusioni definitive sull’eccesso o meno di mortalità dai loro dati, il risultato supporta l’ipotesi che gran parte delle diagnosi in eccesso siano effettivamente sovradiagnosi.
Secondo l’editoriale che accompagna lo studio, per superare il problema della sovradiagnosi potrebbe essere fondamentale, in futuro, trovare marcatori molecolari per il tumore al seno che siano altamente predittivi della prognosi, sì da poter focalizzare il trattamento sui casi che meritino effettivamente terapie aggressive.
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