Trauma cranico, l'importanza del segno di Battle
- Paolo Spriano
- Uniflash
Durante la valutazione clinica di soggetti con una storia recente di trauma cranico è possibile il riscontro di uno o più dei seguenti segni clinici: blefaro-ematoma unilaterale o bilaterale, otorrea ematica, rinorrea e segno di Battle (ecchimosi retro-auricolare). Questi segni clinici nella diagnosi di frattura cranica basilare (BSF) sono ambigui, ma ampiamente utilizzati per prendere decisioni sugli interventi iniziali che coinvolgono i pazienti traumatizzati (1).
Storia e Significato
Il segno di Battle è definito come un'ecchimosi in regione retro-auricolare o mastoidea successiva a un trauma cranico ed è un indicatore clinico di frattura nella fossa cranica posteriore della base del cranio. Il suo nome deriva da quello del chirurgo inglese William Henry Battle (1855-1936) che lo descrisse in una serie di casi circa 130 anni fa (2).
Il segno di Battle è tipicamente correlato a un trauma cranico contusivo, per lo più accidentale, ma può anche essere rilevato in un trauma cranico non accidentale, incluso l'abuso sui minori (3).
La sua presenza ha un valore predittivo positivo superiore al 75% per la presenza di una frattura cranica basilare associata e al 66% per le lesioni intracraniche (3).
Le fratture della base del cranio
La maggior parte delle BSF sono causate da traumi contusivi ad alta velocità come collisioni di veicoli a motore, incidenti motociclistici e lesioni ai pedoni. Anche le cadute e le aggressioni sono cause importanti (4).
Le BSF sono relativamente rare e sono presenti in circa il 4% di tutti i pazienti con grave trauma cranico e rappresentano dal 19% al 21% delle fratture del cranio. Almeno il 50% delle BSF è associato a un'altra lesione del sistema nervoso centrale (5). La maggior parte delle BSF coinvolge l'osso petroso, il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica. I dati rivelano che il 15% dei pazienti con una BSF ha una lesione associata del rachide cervicale (5). Quando i pazienti presentano il segno di Battle è fondamentale escludere anche lesioni del rachide cervicale associate.
Segno di Battle e gravità del trauma
La verifica della correlazione tra la presenza del segno di Battle (e degli altri segni clinici) con la gravità del trauma cranico è stata analizzata in uno studio di follow-up progettato in modo prospettico ed eseguito con osservazioni strutturate per 48 ore in trauma cranico post-contusivo in pazienti di età >12 anni (3). Sono stati presi in considerazione, oltre al segno di Battle, i seguenti segni di BSF: blefaro-ematoma, otorrea e rinorrea. Di 136 pazienti arruolati (85,3% maschi; età media 40 ± 21,4 anni), 28 pazienti (20,6%) avevano BSF. I segni clinici per il rilevamento precoce o tardivo di BSF avevano una bassa accuratezza (55,9% vs. 43,4%), specificità (52,8% vs. 30,5%) e valore predittivo positivo (25,7% vs. 27,1%). Tuttavia, la presenza di questi segni era correlata con la gravità del trauma cranico, misurata con il Glasgow Coma Scale (p = .041).
In sintesi - Le prestazioni del segno di Battle (entro 48 ore dopo il trauma) per la diagnosi di BSF hanno una buona correlazione con la gravità di un trauma cranico valutato secondo la Glasgow Coma Scale (1).
Quindi, il riscontro visivo del segno di Battle all’esame obiettivo non necessita di ulteriori valutazioni per essere confermato e, considerando la sua correlazione con una BSF, pone l’indicazione allo studio di imaging con TC senza contrasto e successive procedure di gestione in un contesto specialistico ospedaliero.
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