Trasformare gli incubi in dolci sonni con l'immaginazione

  • Nadine Eckert
  • Uniflash
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I pazienti con incubi regolari possono imparare a trasformare i sogni angoscianti in sogni più sereni. La strategia proposta, chiamata terapia di esame dell'immagine (Image Rehearsal Therapy, IRT), ha già dimostrato la sua efficacia. Tuttavia, potrebbe essere resa significativamente più efficace combinandola con alcuni stimoli acustici che riattivano i contenuti della memoria (Targeted Memory Reactivation TMR), come dimostra un piccolo studio svizzero.

"Siamo stati in grado di dimostrare una riduzione clinica della frequenza degli incubi nei pazienti con disturbo da incubo combinando IRT e TMR", scrivono i neuroscienziati guidati da Sophie Schwartz della Facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra, Svizzera. “Inoltre, i sogni con percezioni e sentimenti positivi, per esempio di gioia, sono aumentati solo nel gruppo TMR".

 

Gli incubi regolari non sono normali

"Molte persone hanno incubi di tanto in tanto. Il disturbo da incubo viene diagnosticato quando si verifica almeno un incubo alla settimana e questo causa una sofferenza clinicamente significativa, per esempio sotto forma di paura di addormentarsi o difficoltà a dormire durante la notte", spiega il professor Michael Schredl, che dirige il laboratorio del sonno presso l'Istituto Centrale di Salute Mentale di Mannheim. Circa il 5% della popolazione adulta ne è affetto. "Nelle persone affette da depressione o da disturbi d'ansia, si raggiunge anche il 30%", aggiunge il ricercatore.

L'IRT è considerato il metodo principale per il trattamento del disturbo da incubo. Questa strategia si basa sul fatto che il paziente sia in grado di generare una versione positiva del sogno spiacevole e che la riproponga più volte nella sua testa nelle settimane successive. L'obiettivo è modificare un sogno emotivamente negativo in qualcosa che non rappresenti più un peso.

 

L'IRT è già molto efficace

"Nel nostro studio abbiamo potuto dimostrare che anche una forma breve di IRT, in cui i pazienti hanno una sola conversazione telefonica di circa 30 minuti con un terapeuta e poi si esercitano da soli, può ridurre la frequenza degli incubi" riferisce Schredl. "La terapia ha avuto successo in più dell'80% dei partecipanti".

Il gruppo di ricerca di Schwartz ha studiato se l'effetto dell'IRT potesse essere ulteriormente potenziato dalla riattivazione mirata della memoria (TMR) durante il sonno REM. "Lo studio ha verificato come l'associazione di uno stimolo acustico con la risoluzione dell'incubo durante la sessione di terapia sia utile per la plasticità, l'apprendimento e il consolidamento di ciò che viene appreso durante il sonno", spiega Schredl.

 

Concentrarsi su un incubo aiuta con tutti gli altri

Gli esperti di traumi psicologici distinguono tra incubi idiopatici e incubi post-traumatici. "Gli incubi ricorrenti si trovano solo nei pazienti con disturbo post-traumatico da stress (PTSD). In generale, la maggior parte dei pazienti con incubi dichiara di avere una serie di temi diversi, ma non sogni ricorrenti veri e propri" afferma Schredl.

Con l'IRT è sufficiente concentrarsi su alcuni temi dell'incubo e ripercorrerli più volte in una versione trasformata e positiva. Un’operazione che va ripetuta per ogni incubo, per quindici giorni e per 5-10 minuti al giorno. “Con l’IRT c'è un effetto di diffusione, infatti non funziona solo su uno specifico tema onirico, ma sugli incubi in generale", dice Schredl. Che continua: "rafforza l'Io del sogno in modo che possa affrontare meglio le situazioni difficili dell'incubo già nel sogno".

 

Esercizio quotidiano e suoni nel sonno REM

Schwartz e i suoi colleghi hanno incluso nello studio 36 pazienti con disturbo da incubo idiopatico, che presentavano una media di 2-3 incubi a settimana. Tutti hanno considerato una versione positiva del loro incubo durante una sessione iniziale di IRT ma solo alla metà di loro è stato fatto ascoltare un suono specifico durante l'esercizio di immaginazione.

Nelle due settimane successive, tutti i partecipanti hanno ripercorso la versione positiva del loro incubo nella loro testa per almeno 5 minuti al giorno. Quando dormivano, indossavano una fascia che, nella metà del campione, rilevava le fasi del sonno e riproduceva il suono TMR ogni 10 secondi durante il sonno REM. Inoltre, è stato chiesto a tutti di documentare i sogni in un diario.

 

I sogni diventano più piacevoli

Dopo 2 settimane di IRT, la frequenza degli incubi nel gruppo TMR era scesa a 0,19 incubi a settimana. Anche i pazienti del gruppo di controllo avevano meno incubi rispetto a prima della terapia, sebbene con una frequenza maggiore a settimana (1,02). Quindi, il numero di incubi nel gruppo di controllo era significativamente più alto rispetto al gruppo che aveva ricevuto lo stimolo acustico. Dopo 3 mesi, il gruppo TMR aveva ancora meno incubi sia rispetto all'inizio sia rispetto al gruppo di controllo.

Schwartz e i suoi colleghi hanno fatto anche un'altra scoperta: l'IRT aveva un effetto sulla quantità di piacere che i pazienti provavano nei loro sogni. I ricercatori hanno riscontrato che il gruppo TMR aveva significativamente più emozioni positive nei sogni rispetto al gruppo di controllo.

 

Dubbio sull'effetto massivo

La grande differenza tra i due gruppi, soprattutto per quanto riguarda la frequenza degli incubi, solleva dei dubbi nel ricercatore Schredl: "lo studio dimostra sicuramente che l'IRT funziona molto bene, ma ritengo improbabile che l'uso di uno stimolo acustico produca un effetto aggiuntivo così grande".

Schredl riporta la sua esperienza personale: "Abbiamo lavorato con effetti sonori durante il sonno e non si può evitare che i pazienti si sveglino di tanto in tanto e sentano il suono. Di conseguenza, è difficile stabilire se il consolidamento della memoria legato al sonno sia realmente migliorato dalla TMR o se l'apprendimento cosciente avvenga perché i pazienti sentono il suono e ricordano la loro versione positiva del sogno". Gli studi replicativi dovranno dimostrare se la TMR ha realmente un effetto e in che misura.

 

Un aiuto anche per altri disturbi mentali

Schwartz e i suoi colleghi suggeriscono che la manipolazione del TMR potrebbe anche accelerare il processo attraverso cui i sogni possono riacquistare più rapidamente la funzione che svolgono nella gestione dell'ansia. "Il TMR nel sonno REM potrebbe potenzialmente essere utilizzato come una nuova 'terapia del sonno' per altre malattie mentali in cui vi sono deficit nella gestione della paura e nella regolazione delle emozioni, come i disturbi d'ansia, il PTSD, i disturbi affettivi e i disturbi del sonno".

Schredl conferma inoltre che "è del tutto ipotizzabile che gli interventi terapeutici effettuati durante il giorno e abbinati a uno stimolo, migliorando così il consolidamento della memoria durante il sonno, possano essere resi più efficaci. È importante ricordare che qualsiasi forma di psicoterapia ha molto a che fare con l'apprendimento di nuove abilità".