Torino, nuove prospettive terapeutiche per disturbi di alimentazione

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Torino, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Nuove prospettive terapeutiche in Piemonte per i disturbi dell’alimentazione dove i casi stimati sono passati in pochi anni da 20 mila a 28 mila. Due innovativi trattamenti verranno, infatti, affiancati a quelli già esistenti presso il Centro Esperto Regionale per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione della Città della Salute di Torino. Il primo, di tipo biologico e sperimentale, che domani per i soggetti ricoverati, è costituito dalla somministrazione per 2-4 settimane di sedute quotidiane di 40 minuti di stimolazioni magnetiche di un’area specifica del cervello (la corteccia dorsolaterale prefrontale) che è deputata al controllo emotivo e che nella cura della depressione ha già dato buoni risultati. 

Il secondo trattamento è di tipo psicologico ed introduce nella cura dei disturbi dell’alimentazione uno strumento psicoterapico noto ed efficace per la cura dei traumi: il trattamento Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Questa psicoterapia ambulatoriale, attivata all'ospedale Molinette da ottobre 2022 e  ora a pieno regime, è una tecnica di rievocazione di ricordi traumatici mediante il movimento degli occhi. Ciò attiva i ricordi emotivamente rendendoli più facilmente rielaborabili. 

Da maggio, inoltre, verrà contrattualizzato in tutte le Asl piemontesi personale dedicato alla cura dei disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione con i fondi ministeriali stanziati per il biennio 2023 - 2024 ed all’impegno della Regione Piemonte e dell’Assessorato alla Sanità. Sono previste sette figure professionali (psichiatra, neuropsichiatra infantile, psicologo psicoterapeuta, medico nutrizionista, dietista, educatore ed infermiere) per rinforzare i Centri già esistenti e migliorare la capacità di curare con équipes integrate multidisciplinari. 

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono patologie metabolico-psichiatriche gravi, che tendono a durare molti anni ed a peggiorare nel tempo, con esito non infrequentemente letale: i morti per tali patologie nel mondo nel 2019 sono stati 318.300. Nella stragrande maggioranza si tratta di giovani con meno di 40 anni. La pandemia da Covid del 30 - 40%, soprattutto nella fascia di età 10-20 anni. 

Un recente studio del 2023, appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Clinical Medicine dal gruppo di ricerca del Centro Esperto Regionale per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione della Città della Salute di Torino, diretto dal Giovanni Abbate Daga, ha evidenziato anche un peggioramento dei sintomi: dopo la pandemia, i ragazzi hanno preoccupazioni marcatamente più elevate e laceranti rispetto alla loro corporeità e svolgono di gran lunga molta più attività fisica al solo scopo di dimagrire, anche in condizioni di estrema emaciazione rispetto a prima del 2020.