TNBC: i dati a 4 anni della sperimentazione di fase 3 BrighTNess confermano l’aggiunta di carboplatino alla NACT

  • Geyer CE & al.
  • Ann Oncol

  • Univadis
  • Notizie di oncologia
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Conclusioni

  • I risultati a 4 anni della sperimentazione BrighTNess indicano che il carboplatino aggiunto alla chemioterapia neoadiuvante (neoadjuvant chemotherapy, NACT) migliora la sopravvivenza libera da eventi (event-free survival, EFS) nel tumore mammario triplo negativo (triple-negative breast cancer, TNBC) in stadio II–III.
  • Non si osserva alcun beneficio aggiuntivo di veliparib e nessun tumore secondario in eccesso.

Perché è importante

  • I risultati suggeriscono l’inclusione di carboplatino nella NACT per il TNBC in stadio II–III.
  • Questi risultati confermano quelli della sperimentazione clinica I-SPY2.

Disegno dello studio

  • La sperimentazione di fase 3 BrighTNess (n=634) prevedeva l’assegnazione casuale ai seguenti regimi in aggiunta a paclitaxel (con frequenza settimanale, per 12 dosi) seguiti da doxorubicina e ciclofosfamide ogni 2–3 settimane per 4 cicli:
    • gruppo assegnato a carboplatino con veliparib;
    • gruppo assegnato a carboplatino con placebo di veliparib (gruppo trattato con carboplatino in monoterapia);
    • gruppo assegnato al placebo di carboplatino con placebo di veliparib (gruppo trattato solo con paclitaxel).
  • Esito primario: tasso di risposta patologica completa (pathologic complete response, pCR).
  • Finanziamento: AbbVie.

Risultati principali

  • Rapporti precedenti di questa sperimentazione indicavano che il carboplatino migliora la pCR, mentre l’aggiunta di veliparib non offre alcun beneficio aggiuntivo.
  • Follow-up mediano di 4,5 anni.
  • Il gruppo assegnato a carboplatino con veliparib ha ottenuto un’EFS migliore rispetto al gruppo trattato con paclitaxel in monoterapia (HR=0,63; P=0,02).
  • Non è stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo assegnato a carboplatino con veliparib rispetto al gruppo trattato con carboplatino in monoterapia (HR=1,12; P=0,62).
  • La sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) non è variata in base al gruppo di trattamento come neppure i tassi di sindromi mielodisplastiche, leucemia mieloide acuta o altre neoplasie maligne secondarie.

Limiti

  • Lo studio non possedeva una potenza prospettica per la valutazione definitiva degli esiti in termini di sopravvivenza libera da malattia (disease-free survival, DFS)/EFS e OS.