Temi bioetici e rianimazione, nasce gruppo lavoro Fnomceo-Siaarti
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 18 mag. (Adnkronos Salute) - L'emergenza coronavirus ha ricordato il delicatissimo lavoro degli anestesisti-rianimatori "nel gestire una medicina 'di frontiera': tra la vita e la morte, tra la coscienza e la non coscienza, tra la guarigione e la cura dell’inguaribile. Mai come ora questi confini sono stati tanto labili, e ad essi si sono aggiunti altre e inedite frontiere". Lo ha ribadito Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, presentando il nuovo gruppo di lavoro Fnomceo-Siaarti, la Società italiana di Anestesia, Analgesia e Rianimazione, dedicato ai temi bioetici.
Il gruppo di lavoro ha obiettivo "discutere ed arrivare a posizioni condivise su tematiche professionali, deontologiche e bioetiche di comune interesse". Ad istituirlo il Comitato centrale, l’organo di governo della Fnomceo, nella riunione di venerdì scorso. "Sono almeno otto gli anestesisti-rianimatori che compaiono nel nostro triste elenco dei medici caduti. Tre le infermiere che si sono suicidate: due di loro lavoravano nelle terapie intensive, una in pneumologia", ha ricordato Anelli.
"Al lavoro degli anestesisti - ha proseguito Anelli - si è aggiunto l’isolamento dei pazienti dai loro cari, l’impossibilità per familiari e amici di assistere i congiunti e di accompagnarli, se necessario, nel passaggio estremo. Eppure, i pazienti, i loro familiari non sono stati mai soli, perché i colleghi delle terapie intensive, medici specialisti e infermieri, si sono fatti tramite, ponte con le famiglie, permettendo una comunicazione costante e continua pur a distanza, su progressi e aggravamenti, facendosi carico, in molti casi, dell’ultimo saluto. Hanno manifestato nella sua pienezza il principio deontologico del tempo di comunicazione quale tempo di cura e hanno dimostrato, come la stessa Siaarti scrive nel suo ultimo position paper, che la cura è un atto relazionale anche in contesti di emergenza”.
"I nostri operatori delle terapie intensive hanno pagato un prezzo altissimo: sono stati sottoposti a stress di diverso tipo, da quello da surmenage psico-fisico, con conseguente burnout, alla frustrazione dovuta al farsi carico, senza poterlo del tutto alleviare, dell’altrui dolore, con la 'compassion fatigue'; dallo stress post-traumatico, per la paura di ammalarsi e di contagiare i propri familiari, al moral distress dovuto alla possibilità, in scenari di risorse limitati, di trovarsi di fronte a dilemmi etici che mettono a dura prova ogni medico – aggiunge ancora Anelli -. Alcuni di loro sono rimasti contagiati, si sono ammalati, hanno perso la vita nell’impari lotta contro il virus o contro la disperazione. Sono almeno otto gli anestesisti-rianimatori che compaiono nel nostro triste elenco dei medici caduti. Tre le infermiere che si sono suicidate: due di loro lavoravano nelle terapie intensive, una in pneumologia”.
"A tutti i colleghi anestesisti e rianimatori va quindi il nostro grazie, insieme alla nostra vicinanza – conclude Anelli - A loro vogliamo dire quello che tante volte hanno dovuto e voluto far sentire ai pazienti e ai loro familiari: vogliamo assicurare che non sono soli, non lo sono mai stati, neppure di fronte alle scelte più difficili e indicibili. Sono parte integrante di quella comunità medica che si auto- impone regole deontologiche a sostegno di tali scelte. Perché anche la responsabilità più gravosa e penosa diventa più leggera se ne si condivide il carico, con la professione nel suo insieme e, se necessario, con la società civile”.
Del gruppo di lavoro faranno parte, per la Fnomceo, il segretario Roberto Monaco, il coordinatore della Consulta deontologica, Pierantonio Muzzetto, Marco Ioppi, presidente Omceo di Trento e componente della Consulta, Guido Marinoni, presidente Omceo di Bergamo e componente del Comitato Centrale, Claudio Buccelli, presidente della Simla, la Società italiana di Medicina legale e delle assicurazioni e Gianfranco Iadecola, avvocato ed ex magistrato. Per la Siaarti: Luigi Riccioni, Responsabile del Comitato Etico Siaarti; Marco Vergano, Coordinatore Gruppo di studio Bioetica; Alberto Giannini, Consiglio regionale Siaarti Lombardia; Davide Mazzon, Consiglio regionale Siaarti Veneto e Giuseppe Gristina, ex segretario e delegato dalla presidenza.
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