Stop all’allergia alle arachidi con un cerotto desensibilizzante
- Elena Riboldi
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- In uno studio randomizzato di fase 3 condotto su bambini di 1-3 anni allergici alle arachidi, l’immunoterapia epicutanea è risultata superiore al placebo nell’indurre desensibilizzazione.
- L’immunoterapia epicutanea può essere particolarmente conveniente in bambini così piccoli: ha un migliore profilo di sicurezza (si utilizzano dosi di allergene più basse di quelle usate nell’immunoterapia orale, microgrammi invece che milligrammi) ed è maggiormente gestibile (è sufficiente applicare una patch cutanea).
Perché è importante
- L’allergia alle arachidi, la cui diffusione è andata aumentando negli ultimi due decenni, interessa l’1-3% dei bambini.
- L’esposizione non intenzionale a quantità anche piccole di questo alimento può causare gravi reazioni anafilattiche.
- Non esistono trattamenti desensibilizzanti per l’allergia alle arachidi approvati per i bambini minori di 4 anni.
Come è stato condotto lo studio
- Lo studio di fase 3 EPITOPE, multicentrico, in doppio cieco, ha arruolato 362 bambini di 1-3 anni con allergia alle arachidi confermata (presenza di sintomi a una dose challenge ≤300 mg di proteine di arachidi).
- I partecipanti sono stati randomizzati (2:1) per ricevere tramite patch cutanea l’immunoterapia (Viaskin Peanut 250 μg, DEV Technologies [sponsor del trial]) o il placebo per 12 mesi.
- L’endpoint primario era la desensibilizzazione all’allergene (dose elicitante di proteine di arachidi >10 mg alla baseline e >1.000 mg post-trattamento [equivalenti a circa 3-4 arachidi] oppure ≤10 mg alla baseline e >300 mg post-trattamento [equivalenti a circa un’arachide]).
Risultati principali
- L’84,8% dei partecipanti ha completato il trial, indossando la patch mediamente 22-23 ore al giorno.
- L’endpoint primario è stato raggiunto dal 67,0% dei soggetti del gruppo di intervento e dal 33,5% dei soggetti del gruppo placebo (differenza 33,5% [95%CI 22,4-44,5%]; P<0,001).
- Nel 100% e nel 99,2% dei pazienti dei due gruppi, rispettivamente, sono stati registrati eventi avversi.
- Il tasso di eventi avversi (EA) gravi era 8,6% nel gruppo di intervento e 2,5% nel gruppo placebo; il tasso di anafilassi era, rispettivamente, 7,8% e 3,4%.
- Nel gruppo di intervento, ma non nel gruppo placebo, si sono verificati EA gravi legati al trattamento (0,4%) e anafilassi legata al trattamento (1,6%).
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