Statine e colesterolo LDL, cosa cambia con l’età
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- L’inizio di un trattamento con una statina da bassa a moderata intensità si associa a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL maggiore nei pazienti più anziani che nei più giovani.
- L’associazione tra età e risposta al farmaco si osserva in caso di prevenzione sia primaria che secondaria e nei pazienti affetti da diabete.
Perché è importante
- Tra gli utilizzatori di statine si nota un’elevata variabilità nella risposta del colesterolo LDL, ma l’effetto dell’età non è chiaro soprattutto tra gli anziani, di solito poco rappresentati negli studi.
- Alcuni risultati emersi dallo studio suggeriscono che il rapporto rischi-benefici dell’uso di statine a dosi più basse potrebbe essere più vantaggioso per gli anziani.
- Serviranno studi per analizzare l’effetto di una terapia in base all’età su outcome cardiovascolari ed eventi avversi.
Come è stato condotto lo studio
- Sono stati identificati attraverso i registri di salute danesi quasi 84.000 adulti, di cui il 12% con almeno 75 anni, che tra il 2008 e il 2018 avevano iniziato un trattamento con simvastatina o atorvastatina e di cui si disponeva di misurazioni del colesterolo LDL prima e durante la terapia.
- Sono state valutate la risposta alla statina, intesa come percentuale di riduzione del livello di colesterolo LDL, e le variazioni di riduzione percentuale (PDR) in base a età e dosaggio.
Risultati principali
- La riduzione percentuale media del colesterolo LDL con simvastatina era maggiore nei partecipanti con almeno 75 anni rispetto a quelli con meno di 50 anni (rispettivamente 33,4% e 28,7% per 10 mg, 39% e 33,8% per 20 mg e 42,2% e 38,6% per 40 mg).
- Risultato simile anche con l’atorvastatina a 10 mg e 20 mg (39,8% e 35,7%,44,2% e 40,2%), ma non se ad alta intensità.
- Il PDR variava in modo lineare con l’età di inizio di assunzione del farmaco: per i pazienti con 75 anni rispetto ai cinquantenni era pari a 2,62 punti percentuale per statine da bassa a moderata intensità.
- Tale valore risultava coerente con quello relativo a prevenzione primaria (2,54) e secondaria (2,32) e nei pazienti diabetici (4,46).
- Il PDR appariva invece più basso per una dose ad alta intensità (1,36 e 0,58 per atorvastatina a 40 mg e 80 mg).
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