Si conferma l’efficacia dello screening per il tumore del colon-retto

  • Cristina Ferrario — Agenzia Zoe
  • Notizie dalla letteratura
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Messaggi chiave

  • I programmi di screening per il tumore colorettale (CRC) si sono diffusi velocemente negli Stati Uniti fino a raggiungere una partecipazione dell’80%.
  • Lo screening è risultato associato a una riduzione significativa di incidenza di CRC e della mortalità ad esso associata.
  • I risultati dimostrano l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.

Descrizione dello studio

  • Lo studio è stato condotto su una popolazione dinamica di pazienti del Kaiser Permanente Northern California (KPNC), gruppo che si occupa di assistenza sanitaria negli Stati Uniti.
  • I dati relativi a tassi di screening, incidenza annuale di CRC aggiustata per età e tassi di mortalità basati sull’incidenza del periodo precedente all’introduzione del programma di screening (basale: anno 2000) sono stati confrontati con quelli successivi all’introduzione avvenuta nel periodo 2007-2008 (fino al 2015).
  • I test più utilizzati erano valutazione immunochimica con ricerca del sangue nelle feci e colonscopia a cadenza annuale.
  • All’interno del gruppo di pazienti idonei allo screening, ovvero individui di età compresa tra 51 e 75 anni, sono stati calcolati lo status di screening annuale aggiornato (mediante test sulle feci, sigmoidoscopia o colonoscopia), l’incidenza di CRC, le distribuzioni dello stadio del tumore e la mortalità basata sull’incidenza.
  • Fonte di finanziamento: National Cancer Institute.

Risultati principali

  • L’introduzione del programma di screening ha aumentato in modo significativo lo status aggiornato di screening, passato dal 38,9% del 2000 all’82,7% nel 2015 (P<0,01).
  • Tassi più elevati di screening sono risultati associati a una riduzione del 25,5% nell’incidenza annuale di CRC tra il 2000 e il 2015: da 95,8 a 71,4 casi/100.000 (P<0,01).
  • Nello stesso periodo è stata osservata anche una riduzione della mortalità del 52,4%: da 30,9 a 14,7 decessi/100.000 (P<0,01).
  • L’implementazione dello screening è stata inizialmente associata a un aumento nell’incidenza di CRC, in gran parte legata a una maggiore identificazione di tumori in fase iniziale, seguita da una diminuzione dell’incidenza.
  • I tassi di incidenza di CRC in stadio avanzato sono diminuiti del 36,2%, passando da 45,9 a 29,3 casi/100.000 (P<0,01).
  • L’incidenza dei tumori in stadio precoce si è ridotta del 14,5%: da 48,2 a 41,2 casi/100.000 (P<0,04).

Limiti dello studio

  • Il disegno osservazionale non permette di stabilire un rapporto causa-effetto tra aumento dell’aderenza allo screening e diminuzione di incidenza e mortalità legate a CRC.

Perché è importante

  • Le stime AIRTUM per il 2018 collocano il tumore del colon-retto al secondo posto tra le neoplasie più comuni in Italia.
  • Numerosi paesi hanno implementato programmi di screening oncologico per questo tumore.
  • In Italia è prevista l’esecuzione della ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni per le donne e gli uomini tra i 50 e i 70 o i 74 anni, oppure una rettosigmoidoscopia tra i 58 e i 60 anni (da ripetere eventualmente ogni dieci anni).
  • Non è ancora del tutto noto l’impatto di questi programmi di screening sugli esiti di malattia.