Seno denso, le raccomandazioni dell’European Society of Breast Imaging sullo screening
- Daniela Ovadia — Agenzia Zoe
- Attualità mediche
Nella giornata internazionale della donna, l’European Society of Breast Imaging (EUSOBI) ha rilasciato nuove raccomandazioni sullo screening per il tumore della mammella. Il focus di queste raccomandazioni è lo screening nelle donne con elevata densità mammaria, il cosiddetto “seno denso”, una popolazione ad aumentato rischio di tumore della mammella. Secondo l’EUSOBI è arrivato il momento di offrire a queste donne lo screening aggiuntivo mediante risonanza magnetica (MRI), che andrebbe eseguito ogni 2-4 anni nella fascia di età 50-70 anni. Le prove di efficacia di questa strategia di screening esistono, di conseguenza le istituzioni e le organizzazioni dovrebbero attivarsi per implementarlo.
Lo screening mammografico è in grado di ridurre del 20% la mortalità per cancro della mammella, tuttavia ogni 1.000 donne sottoposte a screening, 11 muoiono perché il tumore non è stato rilevato in tempo. “La sottodiagnosi è un problema più forte nelle donne con tessuto mammario estremamente denso che nelle altre donne – ricordano gli esperti dell’EUSOBI sulla rivista European Radiology – Nelle donne con mammelle ricche di tessuto adiposo la sensibilità dello screening mammografico va dall’86 all’89%. La sensibilità di questo programma diminuisce al 62-68% nelle donne con seno estremamente denso”.
Le evidenze limitate su un’aumentata sensibilità dello screening quando si usano mammografia più ultrasuoni non avevano finora portato gli esperti dell’EUSOBI a raccomandare uno screening aggiuntivo. Informare le donne della densità delle loro mammelle senza evidenze scientifiche di alto livello a supporto di screening alternativi, poteva infatti avere il duplice effetto negativo di generare ansia e di ridurre la partecipazione allo screening. “È ora di cambiare questa politica – scrive l’EUSOBI – Questo cambiamento è spinto dall’analisi dei risultati di recenti studi di screening mediante risonanza magnetica mammaria con contrasto, in particolare lo studio DENSE e lo studio EA1411 ECOG-ACRIN”. Il primo è uno studio danese, il secondo è uno studio internazionale condotto principalmente negli USA. “Per le donne con tessuto estremamente denso è ora disponibile un’evidenza di primo livello sull’efficacia dello screening con MRI nel ridurre la sottodiagnosi e la mortalità specifica per tumore mammario e su un migliore rapporto rischi-benefici rispetto allo screening mammografico regolare. Per le donne con tessuto mammario eterogeneamente denso l’MRI mammaria potrebbe migliorare l’identificazione del tumore, tuttavia il rapporto rischi-benefici è al momento meno chiaro”.
Gli esperti dell’EUSOBI riconoscono che l’implementazione di questo screening richiederà tempo e risorse e potrebbe non essere sostenibile in tutti i contesti. “Nel futuro altri fattori e non la sola densità mammaria potrebbero essere usati per selezionare le donne che potrebbero avere maggiore beneficio dallo screening con MRI – suggeriscono gli autori dell’articolo – Per esempio, la densità mammaria potrebbe essere combinata con i classici calcolatori di rischio per selezionare una frazione più piccola di donne ad alto rischio per lo screening con MRI”.
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