Scotti (Fimmg), 'medici famiglia salvezza per molti, pagato prezzo altissimo'
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - "In pandemia, nonostante il prezzo altissimo, la medicina generale è stata ancora di salvezza per centinaia di migliaia di cittadini. Per i medici di famiglia il 18 marzo è una data carica di significato, di dolore, ma oggi anche di speranza. Il nostro pensiero va ai tantissimi pazienti che hanno lottato, ma non ce l'hanno fatta. Ma anche ai colleghi che sono stati in prima linea e da medici, dopo aver dato tutto, sono divenuti anch'essi pazienti ai quali, purtroppo, abbiamo dovuto dire addio". Sono le parole di Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid.
"In quei mesi - dice Scotti, ricordano la data storica in cui gli italiani furono scossi dall'immagine dei mezzi militari che trasportavano via da Bergamo i feretri delle tante persone uccise dal virus - sembrava non esserci una via d'uscita. Tutti noi cercavamo di fare il possibile e l'impossibile per rispondere alle centinaia, migliaia, di richieste di aiuto. Senza neanche la possibilità di metabolizzare il dolore per le moltissime perdite e nella consapevolezza che per molti quella disponibilità, l'imperativo morale di rispettare il giuramento di Ippocrate, sarebbe costato un prezzo altissimo".
Oggi, "grazie ai vaccini, i decessi sono infinitamente meno. Ma resta la consapevolezza della medicina generale di essere il baluardo al quale è ancorato il diritto alla salute di milioni di italiani", aggiunge il segretario generale di Fimmg, ricordando l'impegno dei medici di medicina generale sui quali ricade l'assistenza sanitaria territoriale per l'enorme numero di casi, arrivati ormai a quota 13 milioni. "Pazienti ai quali - dice Scotti - bisogna sempre poter garantire cure di prossimità, nel rispetto delle fragilità e della complessità che necessariamente si lega a molte situazioni di cronicità, soprattutto adesso che dobbiamo e che avremo nuovi presidi terapeutici che vanno sempre di più liberati alla responsabilità del medico rispetto a quella della burocrazia amministrativa".
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