Schillaci, 'numero programmato a Medicina contro carenza camici'

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Milano, 2 dic. (Adnkronos Salute) - Premesso che "bandire il numero chiuso a Medicina non dipende dal ministero della Salute, ma dal ministero dell'Università, anche abolendo ora il numero chiuso non risponderemmo al problema urgente" di carenza dei medici "che c'è oggi, perché il corso di laurea dura 6 anni, dopo ci vuole la specializzazione, quindi i medici in più che servono adesso nella migliore delle ipotesi li avremmo tra 8-10 anni. Io credo che vadano trovate delle soluzioni oggi. Poi sul numero chiuso, credo sia importante allargare il numero di studenti che possono frequentare il corso di laurea in Medicina, ma deve essere un numero programmato che vada puntualmente a verificare i fabbisogni" negli ospedali e sul territorio. Questa la posizione del ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a 'Radio anch'io' su Rai Radio 1.

"C'è un problema di carenza di medici che deriva da lontano - sottolinea il ministro - dal fatto che il numero di accessi negli ultimi 10 anni è stato assolutamente insufficiente per quelle che sarebbero state poi le necessità di oggi. Quindi, anche su questo punto, ora drammaticamente paghiamo errori del passato".

Secondo Schillaci, dunque, "il problema non è" tanto abolire "il numero chiuso" a Medicina, bensì pensare a "un numero programmato. Si consideri - ricorda - che fino all'era pre-Covid, cioè fino a 2-3 anni fa, venivano ammessi per anno tra gli 8mila e i 10mila candidati alle Facoltà di Medicina. Io nella mia vita precedente ho fatto anche il preside della Facoltà di Medicina e mi ricordo molto bene come la Conferenza dei presidi, ogni anno da 10 anni fa, chiedeva che il numero di studenti che potessero frequentare le Facoltà di Medicina fosse portato almeno a 12mila. Quindi per anni c'è stato un gap di almeno 4mila ingressi e questo oggi lo scontiamo".