Schillaci, 'in sanità 60% aggressioni a donne sul lavoro, molto preoccupato'
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Roma, 8 mar. (Adnkronos Salute) - "Come emerge dal nuovo dossier Donne dell’Inail, che analizza i dati ancora provvisori del biennio 2021-2022, e quelli annuali consolidati del quinquennio 2017-2021, il 3% di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro, e riconosciuti dall’Inail, riguarda aggressioni o violenze e tra le lavoratrici aggredite, oltre il 60% svolge professioni sanitarie e assistenziali. Nell’ambito della sanità, quella degli infermieri è la categoria più colpita ed il 75% delle aggressioni riguarda donne". Lo sottolinea il ministro della Salute, Orazio Schillaci, snocciolando i dati nel suo intervento a un evento al Policlinico Tor Vergata di Roma contro la violenza. "Sono veramente preoccupato per quello che sta accadendo - prosegue - e la frequenza crescente di queste aggressioni richiede di essere affrontata tempestivamente".
"Dai dati forniti dall’Inail si evince che nel triennio i sono stati denunciati e riconosciuti 4.821 infortuni legati ad episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari e socio-sanitari", ricorda Schillaci ribadendo le iniziative attuate al ministero per fermare gli episodi di violenza contro medici e sanitari.
"Purtroppo spesso gli episodi di violenza, ingiustificabili, si legano a criticità del servizio sanitario - riconosce Schillaci - in primis i lunghi tempi di attesa e la carenza di medici e soprattutto infermieri. Siamo consapevoli della necessità di colmare questo gap e di accelerare la riorganizzazione della sanità pubblica che sia meno incentrata sull’ospedale e con una assistenza territoriale più forte. E in questa direzione stiamo lavorando anche attraverso gli investimenti del Pnrr". Per il ministro, "il servizio sanitario italiano, e il senso di umanità ed i valori di solidarietà altruismo sui quali si fonda possono rappresentare un faro da seguire, nella nostra nazione e nel mondo".
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