Schillaci, 'con Registro obbligo medici tracciare protesi seno'

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Roma, 15 dic. (Adnkronos Salute) - Il Registro nazionale italiano degli impianti protesici mammari "prevede, l'obbligatorietà per i medici e per gli altri professionisti sanitari di inserire i dati relativi a ciascuna protesi impiantata e rimozione effettuata sul territorio nazionale; la tracciabilità di ogni protesi mammaria disponibile in Italia, anche quando non impiantata; la gestione del Registro da parte di una autorità competente, quale il ministero della Salute, a garanzia di indipendenza nella raccolta e nella lettura dei dati. Una specificità di rilievo considerando che nel mondo i pochi registri esistenti sono gestiti da società scientifiche e i dati sono raccolti volontariamente con coperture e qualità molto variabili". A spiegarlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo in videocollegamento all'incontro, oggi a Roma, dedicato al 'Registro nazionale degli impianti protesici mammari. Uno strumento per potenziare la sicurezza dei pazienti', evento in cui si annuncia la partenza del Registro nazionale nel 2023.

All'incontro, promosso dal ministero della Salute, in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, partecipano società scientifiche, esperti nazionali e internazionali, associazioni di pazienti, rappresentanti delle Regioni e Province autonome, operatori del settore. Il ministro ha sottolineato la volontà del servizio sanitario nazionale di "offrire il massimo supporto" alle pazienti portatrici di protesi al seno. Il Registro "rappresenta, per le sue peculiarità, uno strumento di vigilanza e sorveglianza unico nel panorama internazionale".

"Grazie al Registro potremo disporre di dati di qualità reali sugli impianti, sulla rimozione delle protesi mammarie e sulle complicanze che possono insorgere con questi dispositivi, nonché sulle condizioni cliniche rare eventualmente associate. A tale proposito oggi saranno presentati i risultati preliminari di uno studio genetico sulla gestione del linfoma anaplastico a grandi cellule, rara condizione clinica con eziopatogenesi ancora da chiarire in pazienti con protesi mammarie".

Il Registro consentirà, inoltre, "di conoscere il numero effettivo della popolazione italiana impiantata con protesi mammarie (dato oggi sconosciuto in tutti i Paesi del mondo) e, grazie, al tracciamento sarà possibile richiamare le protesi in caso di necessità. Misura di sicurezza molto importante: basti ricordare che nel 2010, nella complessa vicenda legata alle protesi mammarie di una ditta francese, riempite di silicone non conforme ai requisiti Ue allora vigenti, non fu possibile rintracciare tutti i pazienti coinvolti".