Sanità, corruzione diffusa secondo 94% operatori e per 28% c'è dove lavora
- Univadis
- Adnkronos Sanità
Milano, 6 apr. (Adnkronos Salute) - La corruzione è un fenomeno diffuso secondo il 94% dei dipendenti delle aziende sanitarie italiane, e il 28% ritiene che il problema esista anche all'interno del proprio ente di appartenenza. E' quanto emerge dal report 'Il valore pubblico dell'integrità', frutto di un'indagine condotta da React e Transparency International Italia su circa 4mila operatori, e presentato oggi a Roma durante la Giornata per l'integrità in sanità.
La pandemia di Covid-19 sembra aver aumentato il rischio di corruzione nel settore: il 70% degli intervistati reputa che l'emergenza abbia fatto crescere il pericolo in generale nella sanità italiana, e il 39% pensa che il rischio sia aumentato anche nella propria azienda. Le preoccupazioni maggiori sono legate soprattutto a irregolarità nella somministrazione di tamponi e vaccini, al favoreggiamento di particolari fornitori di dispositivi di protezione individuale, e alla sottrazione di questi da parte del personale. Gli episodi di corruzione - segnalano i promotori della ricerca - hanno subito un incremento significativo: il tasso di vittimizzazione rilevato è pari all'8,4%, più del doppio rispetto al 4% registrato dall'Eurobarometro negli anni 2019-2020.
Gli strumenti per prevenire la corruzione ci sono, ma secondo i risultati del report non tutti sembrano funzionare allo stesso modo. I Codici di comportamento sono adeguatamente conosciuti da almeno il 75% dei rispondenti, mentre le percentuali si abbassano al 52% per il Piano triennale di prevenzione della corruzione e solo un dipendente su due è a conoscenza dei canali di segnalazioni interni. Infine, dal rapporto si evince che la formazione (27%), l'analisi dei rischi (22%) e la rotazione del personale (21%) sono considerati gli strumenti da rafforzare per il contrasto agli illeciti in sanità, secondo i dipendenti intervistati.
"Ci preme evidenziare che la pubblica amministrazione non sembra cogliere appieno l'evoluzione del fenomeno criminale in fase emergenziale - dichiara Lorenzo Segato, direttore scientifico di React -. La sottrazione di dispositivi di protezione o l'abuso di potere per far ottenere un tampone o un vaccino, i fenomeni maggiormente percepiti dai dipendenti nella nostra indagine, appartengono a una fase critica probabilmente alle spalle. Dobbiamo porre attenzione ai rischi più attuali, che riguardano il traffico illecito di dati sanitari, soprattutto in forma elettronica, e i grandi investimenti del Pnrr", il Piano nazionale di ripresa e resilienza, "programmati in sanità per i prossimi anni".
"In considerazione degli investimenti del Pnrr, di oltre 15 miliardi per il settore sanità, gli enti del sistema sanitario devono organizzarsi per gestire in maniera efficace queste risorse e ridurre al minimo il rischio di illeciti - afferma Iole Anna Savini, presidente di Transparency International Italia - E' quindi necessario rafforzare le misure di prevenzione, come evidenziato anche dal report, e far sì che tutti i dipendenti siano consapevoli dell'importante ruolo che svolgono nell'attuazione di tali presidi. Siamo soddisfatti di come il Forum per l'integrità in sanità, in questi primi 2 anni, abbia rappresentato un importante punto di riferimento per le aziende sanitarie", conclude.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute