Salute: Palermo, arteterapia al museo per i pazienti con demenza

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Palermo, 22 feb. (Adnkronos Salute) - L'immersione tra i tesori artistici per migliorare la qualità di vita delle persone più fragili. E' il progetto 'Arte come cura. La bellezza che ci appartiene', rivolto ai pazienti con demenza e alle loro famiglie per il recupero della memoria autobiografica. I risultati sono stati illustrati oggi a Palermo a Palazzo Abatellis, alla presenza degli assessori regionali ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, e alla Salute, Giovanna Volo, del commissario straordinario del Policlinico, Salvatore Iacolino, e del dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali, Mario La Rocca. L'iniziativa è stata realizzata grazie alla convenzione sottoscritta dalla Galleria regionale della Sicilia 'Palazzo Abatellis', per conto dell'assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, e dal Policlinico 'Paolo Giaccone' di Palermo, Dipartimento di Medicina integrata, diretto da Mario Barbagallo.

Sei in tutto gli incontri tematici che si sono svolti, durante lo scorso autunno, nelle sale espositive e nell'aula didattica di Palazzo Abatellis, nel corso della attività museale ordinaria, curati e condotti da Flora Inzerillo, responsabile dell'Ambulatorio di Psicologia clinica dell'Unità operativa complessa di Geriatria del policlinico palermitano, in collaborazione con il personale tecnico della Galleria, composto sia dagli addetti alla formazione permanente sia dagli addetti ai laboratori di restauro. I sei percorsi, svolti dallo staff di terapeuti, sono stati articolati ciascuno in due fasi: la prima volta a stimolare i pazienti e i caregiver alla visione partecipata delle opere d'arte selezionate per ogni percorso, la successiva a carattere laboratoriale, in cui il gruppo ha esercitato attività specifiche come la scrittura, la manipolazione, il disegno, in coerenza con i sei temi individuati, ossia paesaggio interiore, ritratti familiari, autoritratto, corpo, vita quotidiana, oggetti e immagini, spazio urbano.

I risultati più significativi riguardano sia i caregiver sia i pazienti con demenza lieve, ma con compromissione del tono dell'umore (Mild Cognitive Impairment). In coloro che si prendono cura dei malati, il progetto ha permesso di ridurre significativamente lo stato di depressione, ma anche lo stress assistenziale. Nei pazienti, invece, l'intervento ha ridotto la preoccupazione per l'immagine sociale e ha migliorato la qualità di vita e il tono dell'umore, ma ha permesso anche di aumentare la capacità di orientamento spaziale e temporale, di registrare le parole, di esercitare il linguaggio e tenere vivi l'attenzione e il ricordo.

"Ben vengano iniziative come questa in cui l'arte si mette al servizio dei più fragili, favorendone processi cognitivi ed evocativi - afferma Scarpinato - L'auspicio è che progetti come questo possano svilupparsi anche in altri siti, in cui accanto alla normale fruizione si possa pensare a una più ampia funzione sociologica. L'arte, in tutte le sue forme, si conferma un potente strumento di comunicazione". Volo ricorda che "la cura di ogni malato passa dal miglioramento della qualità di vita. Quindi non possiamo che rivolgere il nostro apprezzamento a tutte quelle iniziative messe in campo da istituzioni pubbliche e private, che puntano alla presa in carico globale del paziente, sia dal punto di vista fisico sia da quello psichico".

"L'arteterapia è uno strumento da valorizzare - sottolinea Iacolino - La sanità non è solo farmaci e cure, ma anche sostegno al recupero psicofisico attraverso l'arte. Gli studi sull'umanizzazione delle cure hanno evidenziato come l'attenzione alle condizioni di benessere psicofisico del malato e dei suoi familiari migliori il processo di guarigione. L'Azienda ospedaliera universitaria ha fatto proprio questo concetto e, dunque, supporta i progetti come quello portato avanti dalla dottoressa Flora Inzerillo e dal Centro per le demenze e il declino cognitivo del Policlinico che, attraverso l'arte, offre al paziente e a chi si prende cura di lui un modo per trasformare la propria esperienza mitigando le condizioni di stress causate dall'ospedale".