SABCS 2022 – Risolvere la resistenza agli inibitori dell’aromatasi nella malattia in stadio avanzato: una novità
- Univadis
- Conference Report
Conclusioni
- Rispetto a fulvestrant in monoterapia, la combinazione capivasertib (inibitore di AKT) con fulvestrant determina miglioramenti della sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS), che si traducono in un rischio di recidiva inferiore del 40%, delle pazienti affette da tumore mammario in stadio avanzato (advanced breast cancer, ABC) resistente agli inibitori dell’aromatasi positivo per i recettori ormonali/negativo per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (human receptor positive, HR+/human epidermal growth factor receptor 2 negative, HER2-).
- La combinazione potrebbe potenzialmente diventare una futura opzione terapeutica in questo contesto.
Perché è importante
- La maggior parte dei tumori HR+/HER2- sviluppa resistenza alla terapia endocrina di prima linea (es. gli inibitori dell’aromatasi [aromatase inhibitor, AI]).
- Sono necessarie nuove opzioni terapeutiche per questi tumori resistenti agli inibitori dell’aromatasi.
- Le alterazioni genetiche della via di AKT sono comuni nei tumori HR+/HER2- e sono state collegate a resistenza alla terapia endocrina.
Disegno dello studio
- CAPItello-291: studio di fase III, randomizzato, controllato con placebo.
- 708 pazienti affette da ABC HR+/HER2- che avevano subito recidiva o progressione durante o dopo la terapia con AI +/- inibitori di CDK4/6.
- Randomizzazione (rapporto 1:1): fulvestrant + placebo (n=353) o fulvestrant + capivasertib (farmaco sperimentale; n=355).
- Stratificazione in base a metastasi epatiche, pregresso inibitore di CDK4/6, regione geografica.
- Doppio endpoint primario: PFS valutata dallo sperimentatore (popolazione complessiva e tumori con alterazioni della via di AKT).
- Endpoint secondari: sopravvivenza complessiva (overall survival, OS), tasso di risposta obiettiva (objective response rate, ORR).
Risultati principali
- PFS mediana (mPFS) nella popolazione complessiva: rispettivamente 7,2 mesi nel gruppo trattato con capivasertib e 3,6 mesi nel gruppo placebo (HR=0,60, p<0,001).
- mPFS corrispondente nella popolazione con alterazioni della via di AKT: 7,3 e 3,1 mesi (HR=0,50, p<0,001).
- mPFS corrispondente nella popolazione senza alterazioni: 7,2 e 3,7 mesi (HR=0,70).
- Il beneficio di capivasertib è risultato comparabile nei vari sottogruppi clinicamente rilevanti.
- Il follow-up dell’OS è tuttora in corso.
- Il profilo di sicurezza è risultato gestibile e compatibile con quanto riportato in precedenza.
Finanziamento
- AstraZeneca
Limiti
- I dati relativi alla OS sono immaturi
Il commento degli esperti
“CAPItello-291 è un modello di “sperimentazione ibrida”, che valuta l’efficacia del farmaco in due gruppi: la popolazione complessiva e la popolazione positiva per il biomarcatore. Questo approccio consente di evitare perdite di tempo qualora un farmaco funzioni solo in un segmento molecolare, ma non ci dia informazioni sul valore predittivo del biomarcatore”. Fabrice Andre dell’Istituto Gustave Roussy, Villejuif, Francia
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