Ricerca, 'su demenze meno dell'1,5% della produzione globale', piano Oms

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Milano, 4 ott. (Adnkronos Salute) - "Sebbene la demenza sia la settima causa di morte a livello globale, la ricerca su questo tema rappresenta meno dell'1,5% della produzione totale di ricerca sanitaria". Lo spiega Soumya Swaminathan, scienziato capo dell'Organizzazione mondiale della sanità, sottolineando che "purtroppo siamo in ritardo nell'attuazione del Piano di azione globale 2017-2025 per una risposta di sanità pubblica alla demenza. Affrontare questa materia in modo completo richiede che la ricerca e l'innovazione siano parte integrante della risposta", avverte l'esperta in una nota, in cui l'Oms lancia il primo progetto mirato alla ricerca sulle demenze, "una delle maggiori sfide di salute della nostra generazione".

L'agenzia delle Nazioni Unite per la sanità rimarca la necessità di "strategie volte a comprendere, prevenire e curare meglio le malattie che causano demenza, e al contempo a fornire assistenza e supporto a pazienti e caregiver". L'Oms evidenzia inoltre come la ricerca sulle demenze debba essere condotta "in un ambiente favorevole, che promuova collaborazioni e investimenti equi e sostenuti". Con questi obiettivi l'agenzia ginevrina ha sviluppato il suo "progetto per la ricerca sulla demenza, la prima iniziativa Oms di questo tipo dedicata alle malattie non trasmissibili". L'intenzione è quella di offrire "una guida ai decisori politici, ai finanziatori e alla comunità scientifica", così da rendere il programma di studi sulle demenze "più efficiente, equo e impattante".

In sintesi, il piano Oms punta ad applicare alle demenze le lezioni apprese e gli sforzi messi in campo per il contrasto delle malattie infettive; considera l'intero spettro della ricerca ossia la diagnostica, la terapia e i progressi tecnologici sul fronte dell'intelligenza artificiale, della multiomica e dei biomarcatori; comprende epidemiologia, economia sanitaria, assistenza, riduzione del rischio e salute del cervello nel corso della vita; fornisce approfondimenti su fattori trainanti della ricerca come finanziamenti sostenibili, diversità, equità e coinvolgimento di persone con esperienza diretta di demenza.

"Possiamo fare progressi" nel campo delle demenze "rafforzando e monitorando i driver evidenziati nel piano, in modo che diventino la norma per buone pratiche di ricerca", afferma Ren Minghui, vice direttore generale Oms per la copertura sanitaria universale sulle malattie trasmissibili e non trasmissibili.

L'Organizzazione mondiale della sanità incoraggia le agenzie di ricerca nazionali e internazionali, insieme ad altri soggetti finanziatori, a seguire le linee guida dettate da questo progetto. Un richiamo va anche alla società civile, affinché sostenga unita la spinta verso una ricerca più equa, efficiente e collaborativa, e agli stessi scienziati perché nei loro studi si focalizzino sulle lacune da colmare.

L'Oms assicura che "lavorerà con tutte le parti interessate in ogni settore, per garantire che le azioni delineate nel piano vengano attuate, i traguardi raggiunti e gli obiettivi strategici realizzati, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita e il supporto offerto alle persone affette da demenza, alle loro famiglie e a chi presta loro assistenza".