Conclusioni
- In uno studio nella pratica clinica reale, le terapie mirate sono risultate associate a un vantaggio in termini di sopravvivenza nei pazienti anziani con carcinoma a cellule renali (renal cell carcinoma, RCC) in stadio avanzato rispetto al trattamento non mirato, nonostante le maggiori comorbilità e i punteggi di disabilità più alti dei pazienti.
Perché è importante
- I pazienti anziani con stato di validità peggiore sono rappresentati in modo insufficiente nelle sperimentazioni cliniche oncologiche.
Disegno dello studio
- Studio di 1.015 pazienti (età media di 71,2 anni) con RCC a cellule chiare in stadio IV che hanno ricevuto qualsiasi terapia mirata o non mirata tra il 2000 e il 2013.
- Finanziamento: Pharmaceutical Research and Manufacturers of America.
Risultati principali
- I pazienti nel gruppo in terapia mirata (n=641) avevano età, indice di comorbilità e punteggi di disabilità maggiori rispetto a quelli nel gruppo della terapia non mirata (n=374).
- Il follow-up mediano era di 8 mesi.
- Il tasso di mortalità tumore-specifica (cancer-specific mortality, CSS) era del 76% nei pazienti che hanno ricevuto terapia non mirata e del 62% nei pazienti trattati con terapia mirata.
- Nell’analisi con variabili strumentali, la terapia mirata ha ottenuto un miglioramento significativo, rispetto alla terapia non mirata, della:
- sopravvivenza complessiva (overall survival, OS; HR=0,78; P=0,01) e CSS (HR=0,77; P=0,02);
- OS (44% vs. 36%; P=0,01) e CSS (55% vs. 47%; P=0,02) a 1 anno;
- OS (25% vs. 18%; P=0,009) e CSS (36% vs. 28%; P=0,02) a 2 anni;
- OS (15% vs. 10%; P=0,01) e CSS (25% vs. 18%; P=0,02) a 3 anni; e
- un vantaggio di 3,0 mesi in termini di OS mediana (P=0,01).
Limiti
- Disegno retrospettivo.
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