Quanto aspettare per una nuova gravidanza dopo un aborto?
- Elena Riboldi
- Notizie dalla letteratura
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- In uno studio di coorte nazionale non è stato osservato un aumentato rischio di esiti avversi della gravidanza quando la gestazione era iniziata meno di sei mesi dopo un aborto spontaneo o indotto.
- Questo dato potrebbe spingere a modificare le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che suggeriscono un intervallo ottimale di almeno sei mesi tra due gravidanze.
A una donna che va incontro a un’interruzione della gravidanza, imprevista o volontaria, viene solitamente suggerito di aspettare sei mesi prima di iniziare una nuova gestazione per minimizzare il rischio di problemi con la seconda gravidanza. Secondo uno studio norvegese in realtà un intervallo più breve non si associa a un aumentato rischio di esiti avversi della gravidanza. In tal caso la donna potrebbe cercare una nuova gravidanza prima dei canonici sei mesi senza mettere a rischio la salute perinatale sua e del bambino.
Lo studio ha preso in esame più di 70.000 nascite registrate in Norvegia tra il 2008 e il 2016 in cui la partoriente aveva precedentemente subito un aborto spontaneo (n=49.058) o si era sottoposta a un aborto terapeutico (n=23.707). È stata quindi analizzata la relazione tra l’intervallo tra le gravidanze (interpregnancy interval, IPI) e i principali esiti avversi della gravidanza, correggendo l’analisi per una serie di potenziali fattori confondenti tra cui l’età della donna e il numero di gravidanze.
Gli autori dello studio hanno osservato che tre donne su cinque concepiscono entro sei mesi da un aborto spontaneo e una donna su cinque concepisce prima che siano passati sei mesi da un aborto indotto. “Nonostante le odierne raccomandazioni dell’OMS consiglino alle donne di attendere un minimo di 6 mesi dopo un aborto spontaneo o indotto, non abbiamo riscontrato evidenze di un rischio elevato di parto pretermine, neonato grande per l’età gestazionale o pre-eclampsia tra le donne con un IPI molto breve (meno di 3 mesi) o breve (meno di 6 mesi) dopo aborto spontaneo o indotto – scrivono gli autori dello studio nell’articolo pubblicato sulla rivista PLoS Medicine – Al contrario abbiamo visto che il rischio di neonato piccolo per l’età gestazionale era più basso tra le donne con nascite dopo un IPI di meno di 3 mesi e di 3-5 mesi dopo aborto spontaneo. Abbiamo anche riscontrato un rischio più basso di diabete gestazionale tra le donne con un IPI molto breve, meno di 3 mesi, dopo aborto spontaneo”. Analizzando invece le gravidanze più distanti nel tempo, con un IPI superiore a 12 mesi, non sono emersi rischi aumentati di esiti avversi se non un rischio più elevato di diabete gestazionale per le donne reduci da un aborto spontaneo che avevano nuovamente concepito entro 12-23 mesi.
Gli autori riconoscono che il loro studio, basato sui dati presenti nei registri nazionali, ha dei limiti, quali l’inclusione dei soli aborti spontanei che per qualche motivo sono stati registrati dal sistema sanitario e l’impossibilità di potere valutare il ruolo di determinanti quali la ricerca di assistenza e sostegno alla salute (health-seeking behaviour) da parte della gestante. Ciò nonostante, tenendo conto che le raccomandazioni dell’OMS hanno scarse prove a sostegno e che questo studio fornisce evidenze in disaccordo, è probabile che si apra una discussione sull’intervallo ottimale tra gravidanze che potrebbe indurre a modificare le linee guida.
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