Protesi articolari e diseguaglianze tra ricchi e poveri

  • Alessia De Chiara
  • Uniflash
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Pur avendo un sistema sanitario a copertura universale come quello italiano, in Gran Bretagna esistono ancora diseguaglianze di censo per quanto riguarda l’accesso agli interventi di sostituzione articolare, sia del ginocchio che dell’anca. È quanto emerge da uno studio apparso su PLOS Medicine che ha analizzato le disparità, così come la loro evoluzione, in un periodo di 10 anni. Dai risultati è chiaro che le diseguaglianze socioeconomiche persistono nel tempo, come sottolineano gli autori, nonostante il numero assoluto di procedure sia aumentato e la variazione geografica dei tassi di intervento chirurgico sia diminuita.

Le diseguaglianze riguardano soprattutto le procedure finanziate privatamente nel caso di protesi del ginocchio e dell'anca, mentre per quelle finanziate con fondi pubblici sono state osservate disparità solo per le operazioni dell’anca. “Il divario relativo tra coloro che abitano nelle aree più ricche e quelle più povere è rimasto costante nel tempo – si legge nello studio – Questo è l’opposto delle esigenze sanitarie, poiché sappiamo che coloro che vivono nelle aree più povere hanno più bisogno clinico di interventi di sostituzione dell’anca e del ginocchio”.

 

Colmare un divario ben noto

Nel Regno Unito ogni anno vengono eseguiti oltre 200.000 interventi di sostituzioni di ginocchio e anca, interventi che sono destinati ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento dell’obesità, il che va ad accrescere il peso su finanze e capacità del National Health Service (NHS). “In Inghilterra, le disuguaglianze nella fornitura di interventi di sostituzione articolare sono state segnalate più di un decennio fa, seguite da uno sforzo nazionale per ridurle” scrivono gli autori. Tuttavia, non è chiaro se ciò sia realmente avvenuto.

È stata quindi condotta un’analisi retrospettiva utilizzando i dati estrapolati dal National Joint Registry che ha permesso di identificare pazienti di almeno 50 anni (età media di 70 anni) che avevano effettuato un intervento di sostituzione dell’anca (675.342) e del ginocchio (834.146) tra il 2007 e il 2017. Facendo ricorso all’Office for National Statistics, è stato possibile analizzare le diseguaglianze e le loro tendenze nel tempo in relazione all'accesso alla chirurgia in base allo stato di povertà dell’area di residenza del paziente, dell’età e del sesso.

 

Cosa (non) è cambiato?

Negli anni presi in esame è stato osservato un aumento nel tasso complessivo di interventi di sostituzione sia dell’anca, passato da 27 a 36 su 10.000 persone dal 2007 al 2017, sia del ginocchio, da 33 a 46 su 10.000 persone. Il risultato principale dello studio mostra che le diseguaglianze sono rimaste ampie e costanti nel tempo per entrambe le tipologie di operazione. Inoltre, le diseguaglianze più ampie e in crescita, per quel che riguarda le sostituzioni dell’anca, sono omogenee tra gli over e gli under70. “Per la sostituzione del ginocchio, non è stato osservato alcun pattern di disuguaglianze tra i soggetti di età pari o inferiore a 60 anni” scrivono i ricercatori.

“I risultati sono utili per i commissari del sistema sanitario nazionale, per capire come fornire le sostituzioni articolari nell'ambito dell'’NHS in modo da affrontare al meglio queste disparità” concludono.