Procrastinare fa bene alla salute?
- Caroline Guignot
- Uniflash
Almeno la metà degli studenti procrastina più o meno regolarmente e in modo sistematico, sia nella revisione sia nella consegna del proprio lavoro. La procrastinazione è stata associata a tratti del carattere come l'impulsività, la disattenzione e la scarsa disciplina. Alcuni studi hanno collegato la procrastinazione a sintomi di depressione, ansia e stress. Che dire dei giovani che frequentano l'università, dove il contesto educativo offre molta libertà e richiede un alto livello di autoregolazione? Alcuni ricercatori svedesi hanno valutato le correlazioni tra procrastinazione e stato di salute, per un periodo di 9 mesi durante un anno accademico, in più di 3.000 studenti (63% donne, età media 24,8 anni).
Un aumento del punteggio di procrastinazione su una scala specifica (PPS: Pure Procrastination Scale) nel corso dei 9 mesi è stato associato a una maggiore frequenza di sintomi di depressione, ansia e stress. È stato inoltre associato a una peggiore qualità del sonno, all'inattività fisica, alla presenza di dolore agli arti superiori, alla solitudine e a difficoltà economiche. Al contrario, non è stata trovata alcuna chiara associazione con il fumo, l'uso di alcol o cannabis o con la salute generale.
Sebbene questo studio non stabilisca chiaramente un rapporto di causalità tra procrastinazione e stato di salute, il rischio di proporzionalità inversa è ridotto dal fatto che i dati longitudinali sono stati adattati a quelli registrati al momento dell'inclusione. Questo dato conferma in parte la letteratura esistente, che era costituita principalmente da studi trasversali. Ciò suggerisce l'importanza del fenomeno della procrastinazione e il suo legame con la salute degli studenti.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute