Prevenzione oncologica: la conosci davvero?

  • Cristina Ferrario
  • Uniflash
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Fumo di sigaretta, alcol, sovrappeso, stile di vita e virus. Sono solo alcuni dei fattori di rischio modificabili che, se evitati, potrebbero portare a una forte riduzione dei nuovi casi di cancro, che, secondo i dati riportati nel volume “I numeri del cancro in Italia” ogni anno nel nostro paese sono circa 390.000.
 

Ma quanto a fondo medici e pazienti conoscono le regole generali della prevenzione oncologica? E quanto sono efficaci i messaggi dei medici nel comunicare tali regole di prevenzione ai propri assistiti?


“Sappiamo molto sui fattori di rischio modificabili che aumentano la probabilità di sviluppare neoplasie, ma siamo ancora poco efficaci quando si tratta di trasmettere queste informazioni ai nostri pazienti” spiega Mattia Garutti, oncologo presso l’UOC di Oncologia Medica e Prevenzione Oncologica del CRO di Aviano, ricordando che sebbene le buone norme di prevenzione siano state definite da tempo, una percentuale rilevante di persone non le metta in pratica o lo fa solo parzialmente. “Uno dei problemi principali è che spesso la comunicazione oggi non ‘preme sui giusti tasti’: spesso la scelta di mettere in atto comportamenti salutari non è completamente razionale. Ecco perché mostrare i dati degli studi clinici è necessario ma non sufficiente per motivare i nostri pazienti, per esempio, a dire basta al fumo o al consumo di alcol” aggiunge Garutti, da anni attento ai temi della comunicazione scientifica e della prevenzione, anche attraverso il profilo Instagram @mattia.garutti.oncologo.
 

Come spiega il giovane oncologo, i medici di medicina generale possono dare un grande contributo alla diffusione delle tematiche di prevenzione oncologica, ma troppo spesso le dinamiche quotidiane e i gli obblighi burocratici rischiano di penalizzare il tempo dedicato a
incentivare gli stili di vita premianti. “Servirebbe una strategica e pragmatica ‘ristrutturazione’ del sistema, così come servirebbe una rivoluzione all’interno della scuola per far arrivare ai nostri ragazzi le preziose informazioni per aumentare le probabilità che non incontrino il cancro lungo la loro strada” conclude.
 

Il primo passo per indirizzare i pazienti verso la prevenzione è conoscerne le basi. Prendendo spunto da un breve quiz pubblicato dalla American Association for Cancer Research (AACR), ecco qui di seguito cinque domande per “mettersi alla prova” su queste tematiche.
Approfondimenti sul tema sono disponibili nel già citato volume “I numeri del cancro in Italia” e sul sito web della Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), nelle pagine dedicate al Codice Europeo Contro il Cancro.


1. Qual è la percentuale di tumori che potrebbero essere evitati seguendo le regole base di prevenzione?
a) 18%
b) 26%
c) 31%
d) 40%
e) 50%
 

2. Quali sono i tre principali fattori di rischio modificabili?
a) Tabacco, eccesso di peso, alcol                                                                                                                                                                         b) Tabacco, sole/UV, alcol
c) Tabacco, agenti patogeni, inattività fisica
d) Tabacco, sole/UV, eccesso di peso
e) Tabacco, inattività fisica, sole/UV
 

3. Quanti tipi di tumore (incluso quello al polmone) sono associati all’uso di tabacco?
a) 7
b) 11
c) 18
d) 23
e) 35
 

4. Quali sono gli agenti patogeni più comuni legati allo sviluppo di tumori?
a) Helicobacter pylori
b) Virus dell’epatite B (HBV)
c) Virus dell’epatite C (HCV)
d) Papilloma virus umano (HPV)
e) Tutte le precedenti
 

5. Quali delle seguenti modifiche allo stile di vita possono ridurre il rischio oncologico?
a) Rimanere fisicamente attivi
b) Evitare il consumo di carne rossa e cibi processati
c) Mantenere un peso sano
d) Limitare il consumo di alcol
e) Tutte le precedenti
 

Risposte: 1. e; 2. a; 3. c; 4. e; 5. e.