Pesenti (intensive Lombardia), 'pochi ricoverati ma incognita varianti'
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Milano, 5 lug. (Adnkronos Salute) - "Dalla rianimazione posso dire che per il momento la situazione Covid è statica. I numeri sono bassi. I ricoverati in questi reparti in Lombardia sono qualche decina, intorno a quota 25. Gli accessi alle terapie intensive restano limitati al momento", nonostante l'alto numero di contagi spinti da Omicron 5 in Italia e non solo. A tracciare il quadro all'Adnkronos Salute è Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano.
Lo specialista, nel ruolo di coordinatore delle terapie intensive in quella che è stata l'Unità di crisi della Regione Lombardia per l'emergenza Covid, ha vissuto tutte le fasi della pandemia, dalla prima drammatica ondata del 2020. E oggi descrive come si stanno vivendo queste settimane estive su un fronte in cui ci si occupa dei malati più gravi. Pesenti spiega che non c'è una situazione per cui si teme che si riempiano i reparti, "ma - fa notare - c'è sempre questo spettro che aleggia nell'aria di nuove varianti che non ci fa mai stare tranquilli. Ce n'è già una nuova che è stata segnalata". Si tratta di una nuova sottovariante di Omicron - BA.2.75 - identificata in India e altri Paesi. "Noi stiamo zitti e incrociamo le dita. In questo momento rimaniamo qui tranquilli e armati in attesa di vedere che succederà. Speriamo di fare come la fortezza Bastiani nel Deserto dei Tartari", dice Pesenti facendo riferimento al romanzo di Dino Buzzati, in cui il protagonista viene inviato in un presidio di difesa in pieno deserto, dove si vive in attesa di un eventuale attacco dei tartari che mai avverrà.
Quanto ai pazienti che sono attualmente ricoverati nelle terapie intensive della regione, ancora oggi "circa il 50-60% dei pazienti attuali sono non vaccinati. Ma i numeri sono così bassi che non ha senso e non si possono fare statistiche attendibili", puntualizza Pesenti.
Lo specialista 70enne non si esprime né sulla bassa adesione registrata sulle quarte dosi di vaccino anti-Covid né sulle scelte che hanno portato all'abolizione di quasi tutti gli obblighi sulle mascherine al chiuso. "Non è la mia materia", obietta. Ma parlando di sé ammette: "Io in ogni caso vado in giro con la mascherina. Le persone si comportano sulla base di quello che gli viene detto di fare. Quel che non è obbligatorio non lo è".
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