Pedrini (Fimmg), 'cittadini in allarme, noi medici di famiglia in campo'

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Milano, 7 gen. (Adnkronos Salute) - Resta alta l'attenzione sui casi di meningite da meningococco registrati nel Basso Sebino, in una fascia territoriale ristretta sul confine fra le province di Bergamo e Brescia. In queste ore l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera è a Bergamo, impegnato nei primi incontri previsti per oggi, con i vertici sanitari di Bergamo e Brescia, insieme a esperti del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità. Alle 14 si sposterà a Villongo per incontrare gli amministratori locali.

Intanto migliorano le condizioni dell'ultimo paziente, un 16enne di Castelli Calepio, ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il ragazzo non è più in pericolo, spiegano dalla struttura. Dopo i casi ravvicinati registrati nell'area - con 2 morti - anche i medici di famiglia sono in campo "già da giorni con un intenso lavoro di counseling e di informazione alla popolazione", ha fatto sapere Paola Pedrini, vice segretario vicario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Bergamo.

"Anche se non si può ancora parlare di vera e propria epidemia, si tratta di un cluster importante in relazione alla ristretta area geografica, fatto che rende sicuramente opportuna la profilassi vaccinale della popolazione a titolo precauzionale. Tutto ciò - ha aggiunto Pedrini - ha messo in allarme migliaia di cittadini che si stanno rivolgendo all'Asst e agli ex Distretti per poter accedere alla vaccinazione. I medici di famiglia della zona hanno dato subito la propria pronta disponibilità a prendersi carico delle vaccinazioni dei propri assistiti".

Questa situazione, ha concluso, "ci ricorda che non bisogna mai abbassare il livello di attenzione quando si parla di prevenzione e di vaccinazioni. E ancora una volta Fimmg Lombardia vuole sottolineare l'importanza della presenza negli studi medici di collaboratori (amministrativi e sanitari) che supportino dal punto di vista sia organizzativo che clinico nell'affrontare al meglio i crescenti bisogni della popolazione. Chiediamo alla Regione di continuare nel miglioramento organizzativo delle nostre attività, soprattutto riguardo alla presenza di collaboratori e infermieri nei nostri studi".