Pediatri Sipps, 'studi pieni, influenza quest'anno colpisce duro'

  • Univadis
  • Adnkronos Sanità
L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano L'accesso ai contenuti di questo sito è riservato agli operatori del settore sanitario italiano

Milano, 23 nov. (Adnkronos Salute) - "L'influenza non è una banalità per i bambini e per i lattanti. E in questo momento la circolazione è altissima e, allo stesso modo, è altissima l'affluenza di piccoli pazienti nei nostri ambulatori. Abbiamo gli studi pieni, fra raffreddore, febbre, influenza. In particolare sono virus, e le infezioni respiratorie delle alte vie la fanno da padrone. Il ritmo è sostenuto, molto più dello scorso novembre. E non siamo ancora al picco massimo, perché da quello che osserviamo capiamo che siamo ancora in aumento. Settimana per settimana vediamo crescere i numeri. Davanti a questo quadro io ho solo un messaggio per i genitori: vacciniamo i bambini". A fotografare per l'Adnkronos Salute la situazione in età pediatrica, mentre ci si addentra nella stagione fredda, è Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale)

"Stiamo quasi raggiungendo l'apice che stimiamo sarà a dicembre - spiega - e abbiamo ancora diverse settimane per vaccinare e prevenire. Il mio invito è a provvedere. In genere il picco dell'influenza arriva tra fine dicembre e primi di gennaio, ma sembra tutto un po' anticipato quest'anno in termini di intensità, anche se il peggio deve ancora venire. E non dimentichiamo che per 2 anni la presenza ingombrante di Covid e le mascherine hanno spazzato un po' via tutti gli altri virus e anche quelli influenzali. Quest'anno invece l'influenza è un po' più aggressiva, nella qualità dei virus e nella quantità di casi. Le mascherine, che hanno protetto molto, si usano oggi negli ambulatori e in situazioni sanitarie, ma non a scuola, al ristorante, al supermercato, al cinema. Ovviamente non penso che dobbiamo tornare a usarle, specie i bimbi. Ma dico: vacciniamoci".

"Se in questi ultimi anni c'era Covid, a fine 2022 e nei primi mesi 2023" l'alert per genitori e bambini è "di fare attenzione perché c'è un'intensità importante di virus influenzali. Al Nord ancora di più, ma anche nelle regioni del Sud si sta vendendo una prevalenza forte di questa influenza. E sarebbe veramente un peccato non vaccinare, anche perché abbiamo tutte le armi, anche molto praticabili. Da qualche anno, per i bimbi dai 2 anni in su stiamo utilizzando un vaccino antinfluenzale spray nasale altamente efficace che permette di creare con un semplice atto medico non fastidioso per i piccoli uno scudo per un virus che può dare dei problemi importanti".

"La vaccinazione antinfluenzale - evidenzia Di Mauro - è fortemente raccomandata dai 6 mesi ai 6 anni, anche per quei piccoli che non hanno patologie e ancor di più per quelli che hanno una malattia cronica come asma, cardiopatie, diabete, o che hanno infezioni respiratorie ricorrenti, oppure frequentano asili nido e scuole. In molte regioni in questo momento c'è una concentrazione intensa di virus che si trasmettono 'aria-aria' e, se in un'aula ci sono 20 bambini - chi con tosse, chi con raffreddore, chi con vari virus - restando a contatto tutta la giornata si contagiano fra loro con molta facilità. E portano i virus a casa, dove ci sono i nonni, magari fragili per patologie concomitanti, che si prendono l'influenza dal nipotino".

Ma il pediatra tiene a puntualizzare: "Non vorrei comunque che passasse il messaggio che vacciniamo i bambini per difendere i nonni, perché non è questa la ragione principale. L'influenza può far male agli stessi bambini. E' importante anche per loro essere protetti, evitando una settimana di malessere, assenze da scuola, eventuali complicanze. Poi è vero che i benefici sono allargati, in termini di alleggerimento per l'organizzazione familiare, abbattimento della spesa per farmaci come antipiretici e così via". Se il virus respiratorio sinciziale è la principale causa di patologie severe come bronchiolite e polmonite nei neonati e nei bambini più piccoli, l'influenza è "trasversale a tutte le fasce d'età pediatrica" anche nelle espressioni più gravi, osserva Di Mauro. "La prevenzione primaria ci insegna che tutte le malattie prevenibili vanno prevenute".

"Dobbiamo prenderci un po' di tempo per spiegare e informare i genitori sulla presenza di queste importanti armi di difesa. Alle mamme e ai papà che obiettano di aver paura del vaccino, io rispondo: voi avreste paura del poliziotto o dei ladri? Io mi preoccuperei dei secondi, cioè della malattia", precisa l'esperto. E' importante usare quindi le protezioni disponibili, conclude. "Non dimentichiamo che oggi anche il Covid stesso circola maggiormente nelle scuole e nelle età pediatriche per via di condizioni che agevolano: in classe, infatti, c'è la miglior situazione per poterlo trasmettere. Sono infezioni, come la stessa influenza, da vita in comunità. E non dimentichiamo che, nel corso dell'influenza o dopo che è finita, un bambino si trova in una situazione di immunodepressione e può più facilmente prendersi un'altra infezione respiratoria, anche la polmonite".