Osteoartrosi del ginocchio: i pazienti obesi possono trarre beneficio da dieta ed esercizio?
- Alessia De Chiara
- Notizie dalla letteratura
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- Con un intervento basato su dieta ed esercizio fisico, pazienti con osteoartrosi del ginocchio in sovrappeso od obesi hanno ottenuto nell’arco di un anno e mezzo una riduzione del dolore di poco maggiore rispetto a quella osservata in un gruppo di pazienti che non ha seguito il programma.
- Resta incerta l’importanza a livello clinico della piccola differenza nel dolore riscontrata.
Può un intervento basato su dieta ed esercizio fisico, dimostratosi efficace quando somministrato presso centri universitari, ridurre il dolore al ginocchio di pazienti colpiti da osteoartrosi in sovrappeso od obesi anche quando viene svolto a livello territoriale? È quanto si è chiesto un gruppo di ricercatori in un recente studio, scoprendo che, nell’arco di 18 mesi, il programma, messo a confronto con il solo mantenimento dell’attenzione da parte dei pazienti ha portato a una differenza nel dolore statisticamente significativa, seppur piccola. Ad ogni modo, come sottolineato dagli stessi autori su JAMA, l’importanza clinica dell’entità della differenza nel dolore è incerta.
“L’osteoartrosi è la causa di dipendenza motoria e disabilità più comune e persistente. Tra il 1990 e il 2013, l’osteoartrosi ha colpito circa 240 milioni di persone in tutto il mondo” ricordano i ricercatori, sottolineando come i pazienti vivono con i sintomi per circa 26,1 anni in media. Quando effettuati in condizioni di controllo, presso centri di ricerca, gli interventi basati su dieta ed esercizio fisico si sono dimostrati efficaci. Non erano però mai stati testati sul territorio.
WE-CAN è uno studio di fase 3 condotto in alcune contee rurali e urbane della Carolina del Nord (Stati Uniti), in cui 823 pazienti, per lo più donne, con almeno 50 anni (età media 64,6 anni) con osteoartrosi del ginocchio in sovrappeso od obesi sono stati randomizzati a seguire un intervento basato su dieta ed esercizio, con incontri singoli o di gruppo, oppure indirizzati a un gruppo di semplice sorvenglianza.
A 18 mesi di follow-up, il punteggio medio del dolore al WOMAC (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) era pari a 5 nel gruppo di intervento e 5,5 in quello controllo, per una differenza aggiustata di −0,6 (P = 0,02). I ricercatori hanno poi analizzato 7 outcome secondari, 5 dei quali risultavano migliori nel gruppo di intervento. Tra questi vi era il peso corporeo: dal basale a 18 mesi il cambiamento medio era di −7,7 kg (8%) nel gruppo di intervento e di −1,7 kg (2%) in quello controllo. Inoltre, la circonferenza addominale risultava rispettivamente pari a 105 cm e 111 cm.
Per gli autori, la riduzione del dolore nel gruppo di attention control potrebbe essere correlata alla storia naturale dell’osteoartrosi del ginocchio o potrebbe suggerire che l’interazione con i pazienti abbia avuto un effetto positivo sugli esiti clinici. Inoltre, la perdita di peso osservata nel gruppo di intervento combinata con la riduzione del girovita potrebbe portare altri benefici di salute ai pazienti anziani.
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