Ospedali religiosi lombardi, 'rischio chiusura per costi e carenza medici'

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Milano, 14 ott. (Adnkronos Salute) - Da un lato il caro energia, dall'altro la mancanza di medici. Fattori che "minano costantemente la sostenibilità di strutture che, trattandosi di enti no profit, svolgono un servizio molto più affine alla componente pubblica che al privato profit, e che proprio per questo motivo nel resto d'Europa vengono riconosciuti, tutelati e agevolati nello svolgimento delle proprie attività". Lo denuncia Nicola Spada, presidente dell'Associazione religiosa degli istituti sanitari e sociosanitari (Aris) della Lombardia, dopo un'assemblea che si è svolta a Cernusco Sul Naviglio alle porte di Milano, presso il centro Sant'Ambrogio Fatebenefratelli, per "fare il punto sull'aumento dei costi energetici e sulla carenza di personale medico e assistenziale - spiega Aris - soprattutto per servizi che vedono la difficoltà, e talvolta 'impossibilità, di innalzare le tariffe per non gravare ulteriormente sui costi sostenuti dalle famiglie lombarde".

Il decreto Aiuti Ter è stato giudicato "insufficiente a ristorare i maggiori costi" e l'associazione chiede "un confronto con la Regione, responsabile della ripartizione degli aiuti". Perché "se si tratta di una prima tranche d'accordo, ma siamo nell'ordine di" una copertura pari a "un decimo degli aumenti che possono portarci a chiudere", avverte Spada.

Aris Lombardia - ricorda l'associazione in una nota - rappresenta molteplici realtà no profit di ispirazione cattolica accreditate con il Servizio sanitario regionale e collabora strutturalmente con Uneba (Rsa) sia a livello locale che nazionale.

Nell'area ospedaliera - si legge - l'associazione regionale rappresenta una ventina di strutture sanitarie (ospedali e Irccs per un totale di 2.600 posti letto) che erogano poco meno del 7% dell'attività ospedaliera lombarda, con punte del 17% nell'area della riabilitazione, oltre 45mila interventi chirurgici all'anno e il 6% delle nascite. Nell'area sociosanitaria la presenza di strutture associate Aris è ancora più solida, rappresentando più di 30 strutture dell'area extra-ospedaliera tra cui residenze sociosanitarie assistenziali per anziani e disabili, centri di riabilitazione e hospice, per un totale di quasi 4mila posti letto. Sul fronte dell'area semiresidenziale e ambulatoriale sono più di 66mila gli utenti assistiti ogni anno, siano essi in carico ai centri di riabilitazione e alle residenze sanitarie assistenziali oppure a centri diurni, attività ambulatoriali e domiciliari. In questo ambito, il ruolo svolto dagli associati Aris e Uneba è molto rilevante - si evidenzia - se si pensa che per l'area anziani i posti letto del no profit in regione Lombardia rappresentano il 77% del totale, percentuale che cresce per l'area della disabilità in cui il no profit gestisce il 94% dei posti letto lombardi.