Omceo Milano, 'rientro no vax non risolve carenze, su 280 metà pensionati'

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Milano, 3 nov. (Adnkronos Salute) - "Noi Ordini abbiamo avuto pochissimo tempo per adeguarci" a quanto richiesto dal provvedimento governativo che ha predisposto il reintegro da novembre dei medici e dei sanitari non vaccinati contro Covid. "Il decreto è stato immediatamente esecutivo, mentre avrebbe fatto comodo se ci fosse stata più possibilità di programmare. I tempi tecnici ci devono essere. In ogni caso, come sempre, abbiamo eseguito ciò che la legge ci dice di fare e abbiamo provveduto a cancellare le annotazioni online e stiamo comunicando agli interessati che la sospensione di carattere amministrativo è cessata. A Milano sono circa 280 i medici che erano ancora sospesi e vengono ora reintegrati, da una prima stima. Ma la metà di questi sono medici in pensione, quindi alla fine non parliamo di numeri enormi. E' ovvio che quando c'è carenza di personale anche un'unità in più fa comodo. Ma non sono numeri così grandi da pensare che con quello si risolverà il problema". A sottolinearlo è il presidente dell'Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi.

La situazione su Milano, evidenzia oggi a margine di un incontro nella sede di Omceo, "è in linea con quanto segnalato anche dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici", e cioè che una buona parte dei non vaccinati reintegrati sono liberi professionisti e altre figure professionali, non solo ovviamente ospedalieri. "E in più c'è il nodo che grosso modo la metà o poco meno sono o in pensione o nelle ultime fasi della loro carriera", aggiunge Rossi. "Noi siamo arrivati a fare provvedimenti per circa 600 colleghi, ma molti erano già rientrati perché alla fine si sono vaccinati o hanno fatto la malattia Covid o per esenzioni e altre ragioni. Ora i reintegrati rientrano a pieno titolo". Ma non risolvono certo il problema della carenza di personale, ribadisce il presidente dell'Ordine meneghino.

"La carenza di personale nelle strutture sanitarie è ben più importante di questi numeri - incalza Rossi - E' atavica e si conosceva già da tanti anni. Si sapeva che più o meno nel 2024-2025 ci sarà il picco di uscite dalla professione. Questi dati li sento dagli anni '90 e adesso ci siamo arrivati. Quindi la carenza è un altro discorso ed è di centinaia se non di migliaia di persone. Lì ci voleva una programmazione diversa e non è con i riammessi che si risolve il problema".

Quanto alle dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha assicurato il suo impegno su questo fronte, per esempio per incentivare chi sceglie di lavorare nei pronto soccorso, il presidente di Omceo Mi si dice pronto a dare "fiducia" a queste parole: "Per definizione credo a quello che dice un ministro. Alla prova dei fatti vedremo, perché se passano i mesi e questo non succede sarò senz'altro in prima fila a dirlo. Ma diamo fiducia a Schillaci, è appena arrivato".