Conclusioni
- L’efficacia degli inibitori del checkpoint immunitario (immune checkpoint inhibitor, ICI) nel tumore del polmone non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) dipende dal sesso, con esiti migliori degli inibitori della proteina di morte cellulare programmata 1 (programmed cell death 1, PD-1) e del ligando della proteina di morte cellulare programmata 1 (programmed cell death ligand 1, PD-L1) negli uomini e un beneficio in termini di sopravvivenza nelle donne solo con gli inibitori di PD-1.
Perché è importante
- Gli studi sulle differenze di genere nell’efficacia degli ICI per l’NSCLC e altri tumori hanno ottenuto risultati contrastanti.
Disegno dello studio
- Metanalisi di 15 sperimentazioni randomizzate e controllate con 9.583 pazienti (6.567 uomini; 3.016 donne) affetti da NSCLC in stadio avanzato e trattati con ICI.
- Finanziamento: National Natural Science Foundation of China.
Risultati principali
- L’immunoterapia ha ottenuto una sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) migliore negli uomini rispetto alle donne (HR: 0,76; P
- OS migliore per gli uomini con inibitori di PD-1 e PD-L1 (HR: 0,73; IC 95%: 0,67–0,80 e HR: 0,80; IC 95%: 0,69–0,92); le donne hanno ottenuto una OS migliore solo con gli inibitori di PD-1 (HR: 0,69; IC 95%: 0,52–0,93).
- PFS migliore per gli uomini con inibitori di PD-1 e PD-L1 (HR: 0,71; IC 95%: 0,58–0,88 e HR: 0,64; IC 95%: 0,56–0,74); le donne hanno ottenuto una PFS migliore solo con gli inibitori di PD-L1 (HR: 0,56; IC 95%: 0,45–0,69).
Limiti
- Dati immaturi per alcuni studi inclusi.
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