NSCLC non squamoso con versamento pleurico maligno: efficacia di ICI + chemioterapia rispetto a ICI in monoterapia

  • Kawachi H & al.
  • JTO Clin Res Rep

  • Univadis
  • Notizie di oncologia
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Conclusioni

  • Uno studio nel mondo reale del tumore polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) non squamoso con versamento pleurico maligno (malignant pleural effusion, MPE) indica che gli inibitori del checkpoint immunitario (immune checkpoint inhibitor, ICI) più chemioterapia ottengono una sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) più lunga nei pazienti con alti livelli di ligando 1 della proteina di morte cellulare programmata (programmed cell death ligand 1, PD-L1; punteggio percentuale tumorale ≥50%) rispetto agli ICI in monoterapia.
  • Nell’NSCLC/MPE con qualsiasi livello di PD-L1 trattato con ICI più chemioterapia, la terapia antiangiogenica bevacizumab non evidenzia alcun beneficio aggiuntivo in termini di PFS.

Perché è importante

  • L’MPE nell’NSCLC è associato a una prognosi infausta.
  • Questi risultati suggeriscono che ICI + chemioterapia sono la terapia di prima linea ottimale per i pazienti affetti da NSCLC/MPE con alti livelli di PD-L1.

Disegno dello studio

  • Studio di coorte, retrospettivo di pazienti consecutivi affetti da NSCLC/MPE con appaiamento in base all’indice di propensione, condotto presso vari centri in Giappone.
  • Nel gruppo con alti livelli di PD-L1 (n=64 dopo l’appaiamento in base all’indice di propensione), pembrolizumab in monoterapia è stato confrontato con ICI più chemioterapia (più comunemente carboplatino più pemetrexed).
  • Nei pazienti con qualsiasi percentile di PD-L1 trattati con ICI + chemioterapia (n=42 dopo l’appaiamento in base all’indice di propensione), l’aggiunta di bevacizumab è stata confrontata con l’assenza di bevacizumab.
  • Finanziamento: nessuno.

Risultati principali

  • Nel gruppo con alti livelli di PD-L1, ICI più chemioterapia sono risultati associati a una PFS più lunga rispetto a pembrolizumab in monoterapia (rispettivamente 11,1 e 3,9 mesi; P=0,0409), ma a nessun beneficio in termini di sopravvivenza complessiva (overall survival, OS).
  • Nei pazienti con qualsiasi percentile di PD-L1 trattati con ICI + chemioterapia, l’aggiunta di bevacizumab non è risultata associata a un beneficio in termini di PFS (5,7 vs. 6,0 mesi senza bevacizumab; P=0,4663).

Limiti

  • Disegno retrospettivo osservazionale.