NSCLC in stadio avanzato: il sottogruppo asiatico dello studio CheckMate 9LA ottiene benefici dalla terapia di prima linea con nivolumab + ipilimumab
- John T & al.
- Int J Clin Oncol
- Univadis
- Notizie di oncologia
Conclusioni
- Il sottogruppo asiatico della sperimentazione di fase 3 CheckMate 9LA ottiene maggiori benefici dalla terapia di prima linea con nivolumab + ipilimumab in combinazione con 2 cicli di chemioterapia piuttosto che dalla sola chemioterapia (4 cicli) nel tumore polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) in stadio avanzato senza mutazioni sensibilizzanti del recettore del fattore di crescita dell’epidermide o della chinasi del linfoma anaplastico.
Perché è importante
- I risultati riportati per il sottogruppo asiatico sono altrettanto solidi di quelli relativi all’intera popolazione dello studio CheckMate 9LA.
- Lo studio CheckMate 9LA ha portato all’approvazione di nivolumab più ipilimumab in combinazione con la chemioterapia in molti Paesi, tra cui Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Singapore.
Disegno dello studio
- CheckMate 9LA è una sperimentazione randomizzata di fase 3 della terapia di prima linea con nivolumab (360 mg ogni 3 settimane) più ipilimumab (1 mg/kg ogni 6 settimane) in combinazione con chemioterapia (2 cicli) rispetto alla sola chemioterapia (4 cicli).
- Il sottogruppo asiatico era costituito da 28 pazienti nel gruppo trattato con immunoterapia rispetto a 30 pazienti nel gruppo assegnato alla chemioterapia, arruolati in Giappone e in Cina.
- Esito primario: sopravvivenza complessiva (overall survival, OS).
- Finanziamento: nessuno rivelato.
Risultati principali
- Dopo un follow-up minimo di 12,7 mesi, la OS mediana non è stata raggiunta nel gruppo trattato con immunoterapia rispetto a 13,3 mesi nel gruppo assegnato alla chemioterapia (HR=0,33; IC 95%, 0,14–0,80).
- La sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) mediana è risultata rispettivamente di 8,4 mesi e 5,4 mesi (HR=0,47; IC 95%, 0,24–0,92).
- Il tasso di risposta obiettiva è stato del 57% rispetto al 23%.
- I 2 gruppi presentavano tassi simili di eventi avversi correlati al trattamento di grado 3–4 (rispettivamente 57% e 60%).
Limiti
- Studio in aperto.
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