No alla terapia ormonale per la prevenzione delle malattie croniche
- Elena Riboldi
- Notizie dalla letteratura
Messaggi chiave
- Sulla base delle evidenze disponibili, l’US Preventive Services Task Force sconsiglia la terapia ormonale sostitutiva in postmenopausa allo scopo di prevenire patologie croniche.
- Tale raccomandazione non riguarda le donne che considerano la terapia ormonale sostitutiva per alleviare i sintomi della perimenopausa.
L’US Preventive Services Task Force (USPSTF) si è espressa negativamente sull’uso della terapia ormonale sostitutiva (TOS) per prevenire condizioni croniche nelle donne in postmenopausa. Analizzando i dati sinora raccolti, gli esperti dell’USPSTF hanno infatti concluso che i possibili danni del trattamento farmacologico sistemico non sopravanzano i benefici in questa popolazione, sia che si utilizzi la combinazione estrogeno/progestinico in presenza di un utero intatto sia che si usi il solo estrogeno dopo isterectomia.
La revisione della letteratura ha compreso 20 trial (n=39.145) e 3 studi di coorte (n=1.155.410); nei casi in cui erano disponibili almeno tre studi simili sono state condotte delle metanalisi. Gli autori della revisione, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of the American Medical Association, hanno concluso che in favore dell’uso della TOS in postmenopausa esistono prove convincenti di un modesto beneficio nella riduzione del rischio di fratture e prove adeguate di un piccolo beneficio nella riduzione del rischio di diabete (estrogeno/progestinico e solo estrogeno) e di cancro del colon-retto (estrogeno/progestinico). Per quanto riguarda la prevenzione cardiovascolare, i dati sono di adeguata qualità, ma non mostrano nessun beneficio sul rischio di coronaropatia.
Di contro, esistono evidenze adeguate dell’associazione tra TOS e un moderato aumento del rischio di tromboembolismo venoso, ictus, colecistopatia, incontinenza urinaria, e, nel caso della combinazione estrogeno/progestinico, demenza. La relazione tra TOS e tumore invasivo della mammella appare complicata, infatti, il rischio appare aumentato con la combinazione estrogeno+progestinico e ridotto con il solo estrogeno.
Dato che è stato ipotizzato che benefici e danni della TOS possano dipendere dall’età a cui la donna ha iniziato ad assumerla, gli esperti dell’USPSTF hanno anche condotto delle analisi post hoc specifiche, tuttavia, non hanno riscontrato differenze consistenti stratificando le partecipanti agli studi per età e tempo trascorso dall’inizio della menopausa.
In conclusione, la TOS non va usata come strategia preventiva. “Questi risultati riguardano le persone che usano la terapia ormonale allo scopo di prevenire condizioni mediche croniche. Non interessano le persone che usano la terapia ormonale per la gestione dei sintomi della menopausa – specificano gli esperti, aggiungendo che la raccomandazione non va applicata neppure a chi ha avuto una menopausa prematura o una menopausa chirurgica – per le quali sono necessarie considerazioni differenti nel soppesare rischi e benefici”.
L'accesso al sito è limitato e riservato ai professionisti del settore sanitario
Hai raggiunto il massimo di visite
Registrati gratuitamente Servizio dedicato ai professionisti della salute